Il 27 gennaio a Carinaro, nella Villa Comunale Armando Sepe, si commemora “La Giornata della Memoria”
Riceviamo e pubblichiamo
Il 20 luglio 2000 l’Italia istituiva la “Giornata della Memoria”, fissando la data del 27 Gennaio per la Commemorazione, perché in quel giorno del 1945, le Truppe dell’Armata Rossa fecero irruzione, nel Campo di Concentramento di Auschwitz, liberando i sopravvissuti.
L’Italia decretò, tale Celebrazione, cinque anni prima che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituisse, il 1° Novembre del 2005, il Giorno della Memoria o Giornata Internazionale della Memoria.
A Carinaro nell’anno 2001 fu commissionata, dall’allora sindaco Salvatore Affinito, un’opera che rappresentasse un simbolo, ad imperituro ricordo dei Campi di Concentramento, per la Celebrazione della Giornata della Memoria, nel giorno 27 Gennaio di ogni anno.
L’opera fu eseguita dall’artista Carinarese Alfonso Coppola il quale presentò un “Palo Particolare” che fu esposto a sinistra dell’ingresso del Palazzo comunale. Nel medesimo anno fu trasportato nella Villa Comunale “Armando Sepe”, e collocato nel 1° riquadro verde, dove venne fissato in un muro di cemento e divenire, in tal modo, un vero Monumento per la giornata della Memoria.
Esso è composto da tre elementi fondamentali: un manufatto di cemento; un palo di ferro zincato e da quattro quadretti di ceramica ed uno in cemento. Il Palo è ricoperto negli ultimi due metri, da una lamiera con peculiari triangoli appuntiti, di colore rosso sangue, avvolta da un filo spinato.
Il Monumento ricorda i muri dei Campi di concentramento come quelli di Auschwitz, in Polonia, Dachau vicino a Monaco di Baviera e tanti altri, ove furono messi in atto gli stermini della Germania nazista.
Il muro di cemento è arricchito da cinque pensieri a tema, su tavolette, a cura della Scuola Media Statale “Giuseppe Petrarca” di Carinaro, ivi collocate negli anni dal 2002 al 2006. Il primo pensiero del 2002, scritto su un mosaico di 12 mattonelle di maiolica, in una cornice con triangoli policromi appuntiti, riporta una frase di Primo Levi deportato
Aversa: il 1 febbraio giornata dedicata all’ambiente e alla raccolta differenziata
Sabato 1 febbraio, dalle 9:00 alle 13:00, piazza Municipio di Aversa (angolo via Roma) diventerà il cuore pulsante di un’iniziativa promossa dall’Assessorato all’Ambiente. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata e offrire loro strumenti concreti per contribuire al miglioramento della gestione dei rifiuti.
L’evento si svolgerà sotto un gazebo informativo che rappresenterà un luogo d’incontro e confronto tra amministrazione e cittadini. Qui, il pubblico potrà ottenere informazioni utili sulla raccolta differenziata, chiarire eventuali dubbi e segnalare problemi specifici che riguardano il sistema di smaltimento dei rifiuti in città.
Una delle iniziative più interessanti previste è la distribuzione di taniche per la raccolta dell’olio vegetale esausto. Un gesto pratico che mira a incoraggiare comportamenti virtuosi. Ai cittadini che accumuleranno 10 litri di olio usato verrà offerto un incentivo: un litro di olio per friggere in omaggio. Questo sistema premiante rappresenta un modo concreto per incentivare il corretto smaltimento di un rifiuto altamente inquinante, spesso disperso in modo improprio nell’ambiente.
Presso il gazebo sarà possibile ritirare una shopper bag contenente i nuovi calendari per la raccolta differenziata e una guida aggiornata con tutte le indicazioni necessarie per separare correttamente i rifiuti. L’amministrazione comunale punta così a diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza del rispetto delle regole e dei tempi di conferimento.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia campagna informativa che mira a coinvolgere attivamente la cittadinanza nella gestione dei rifiuti. Il messaggio chiave è chiaro: ogni individuo ha un ruolo cruciale nella salvaguardia dell’ambiente, e piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza.
L’assessorato sottolinea inoltre come il successo della raccolta differenziata dipenda non solo da un sistema organizzato ed efficiente, ma anche dalla collaborazione dei cittadini. Il rispetto del calendario, una selezione accurata dei rifiuti e l’adozione di buone pratiche sono elementi essenziali per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita urbana.
Lo slogan scelto per l’evento, “Da soli si va veloci, insieme si va lontano”, rappresenta perfettamente lo spirito dell’iniziativa: solo attraverso una collaborazione collettiva si possono raggiungere obiettivi significativi. Aversa, in questa giornata dedicata all’ambiente, vuole ribadire il suo impegno verso un futuro più sostenibile e invitare i suoi cittadini a fare la loro parte.
L’Assessorato all’Ambiente si impegna a seguire da vicino i progressi e a promuovere ulteriori attività che possano migliorare la gestione dei rifiuti e sensibilizzare la popolazione. I cittadini sono invitati a partecipare numerosi per dare il loro contributo e rendere Aversa un modello di sostenibilità urbana.
Gli studenti dell’Istituto Mattei di Aversa protestano per i disagi nei servizi scolastici
Sciopero e protesta davanti all’Istituto Enrico Mattei: è questa la risposta degli studenti di Aversa alle difficoltà che stanno compromettendo il diritto a condizioni scolastiche dignitose. Oggi venerdì 24 gennaio, gli studenti si riuniranno per manifestare contro la gestione inadeguata dei servizi scolastici, con particolare attenzione alla questione dei distributori automatici e alla manutenzione degli impianti.
Negli ultimi giorni, i distributori automatici della scuola, sempre regolarmente funzionanti, non sono stati riforniti. A peggiorare la situazione, è arrivata la comunicazione che il servizio verrà definitivamente interrotto lunedì prossimo. Una decisione che, di competenza delle istituzioni provinciali, priva gli studenti di un supporto fondamentale per affrontare le lunghe giornate scolastiche.
Ma il malcontento degli studenti non si ferma qui: il recente guasto dei termosifoni, rimasto irrisolto per oltre un mese, ha costretto intere classi a frequentare in aule fredde durante l’inverno. Sebbene il problema sia stato risolto, il ritardo nell’intervento ha messo in evidenza una grave mancanza di attenzione alle esigenze della scuola e degli studenti.
La protesta, come specificato dagli organizzatori, non è rivolta al dirigente scolastico, bensì alle istituzioni provinciali, responsabili della gestione e della manutenzione delle strutture scolastiche. Gli studenti avanzano richieste chiare:
Il ripristino immediato del servizio di rifornimento dei distributori automatici e il blocco della loro rimozione;
Una gestione più tempestiva ed efficace delle problematiche scolastiche, per garantire condizioni di studio adeguate.
«Il diritto allo studio non si limita alla didattica – affermano i rappresentanti degli studenti – ma passa anche attraverso servizi adeguati e ambienti dignitosi». La comunità scolastica e cittadina è invitata a sostenere la protesta, per sensibilizzare le istituzioni e ottenere
Hikikomori: quando i giovani si isolano, un fenomeno che riguarda anche gli adolescenti aversani
Negli ultimi anni, anche nella città di Aversa, sta emergendo un fenomeno che merita attenzione: quello degli Hikikomori. Questo termine, di origine giapponese, descrive quei giovani, spesso adolescenti, che decidono di isolarsi completamente dalla vita sociale. Chiusi nelle loro stanze, interrompono quasi del tutto i contatti con il mondo esterno, inclusi amici e familiari.
Ma cosa spinge un ragazzo o una ragazza a scegliere l’isolamento? Le ragioni possono essere molteplici e complesse. In alcuni casi, ci sono forti pressioni scolastiche o familiari che rendono difficile affrontare le aspettative che il mondo esterno impone. A volte, dietro questa chiusura ci sono episodi di bullismo, che lasciano ferite profonde e portano a evitare qualsiasi situazione sociale. Non mancano, inoltre, le influenze negative della tecnologia: internet, videogiochi e social network, se usati come rifugio, possono diventare un’alternativa al mondo reale, più semplice e meno spaventosa.
Gli Hikikomori spesso trascorrono le giornate soli, chiusi nella propria stanza, attaccati al cellulare, navigando online o immergendosi nei videogiochi. Questo comportamento può iniziare gradualmente, con un rifiuto della scuola o una tendenza a evitare gli amici, fino a trasformarsi in un isolamento prolungato. In molti casi, i genitori si accorgono tardi della gravità del problema, scambiando i primi segnali per una semplice ribellione adolescenziale o un periodo passeggero.
Affrontare questa situazione richiede pazienza, comprensione e un intervento mirato. Forzare un Hikikomori a uscire o a riprendere le attività sociali può essere controproducente. È molto più utile creare un ambiente sicuro, dove il ragazzo o la ragazza si senta ascoltato e accolto senza giudizi. Spesso, il supporto psicologico è essenziale per accompagnare questi giovani in un percorso di graduale ritorno alla socialità.
Anche ad Aversa, il fenomeno si sta espandendo, ma fortunatamente esistono risorse per chiunque abbia bisogno di aiuto.
Gli adolescenti che si riconoscono in questa situazione, o i genitori preoccupati per il comportamento di un figlio, possono rivolgersi all’Unità Operativa di Salute Mentale del Distretto 17/19, diretta dal Dr. Emilio Filetti. La sede è in Viale Europa n. 6 ad Aversa, si può anche contattare il servizio al numero 081.502.09.87. Qui ci sono validi professionisti pronti a offrire supporto e ascolto a chiunque ne abbia bisogno..
Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma il primo passo verso una soluzione. Bisogna aiutare i nostri giovani a ritrovare fiducia in sé stessi e nel mondo che li circonda.
Allarme PFAS: l’acqua potabile di Aversa presenta valori critici
Un’indagine di Greenpeace ha rivelato livelli critici di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nell’acqua potabile di diverse città italiane, compresa Aversa.
Lo studio, intitolato “Acque senza veleni”, ha campionato 235 città tra settembre e ottobre 2024, evidenziando una situazione critica soprattutto nel sud Italia.
Ad Aversa, la concentrazione di PFAS ha raggiunto i 2,4 nanogrammi per litro, posizionandola tra i comuni più contaminati della provincia di Caserta. La situazione a Caserta è ancora più preoccupante: il valore di TFA (acido trifluoroacetico), sostanza impossibile da rimuovere con i tradizionali processi di potabilizzazione, ha toccato i 56,2 nanogrammi per litro, il livello più alto registrato in tutta la Campania. Questi dati, secondo Greenpeace, rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica.
I PFAS, composti chimici estremamente persistenti e tossici, includono sostanze come il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (sulfonato di perfluoroottano), entrambi potenzialmente cancerogeni. La presenza di tali sostanze nell’acqua potabile solleva serie preoccupazioni riguardo agli effetti a lungo termine sulla salute della popolazione.
L’indagine di Greenpeace ha evidenziato la Campania come una delle regioni più colpite, con Napoli che registra i livelli più alti di PFAS (6,3 nanogrammi per litro), seguita da Montoro, Aversa e Giugliano. Caserta, con il suo elevato livello di TFA, rappresenta un caso emblematico di contaminazione diffusa che richiede interventi immediati e mirati.
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, ha denunciato l’inazione del governo, definendo “inaccettabile” l’inerzia di fronte a questa emergenza sanitaria. Greenpeace chiede un divieto immediato della produzione e dell’uso dei PFAS, promuovendo l’adozione di alternative sicure già disponibili sul mercato. La petizione lanciata dall’organizzazione ambientalista ha raccolto oltre 136.000 firme, ma finora non ha portato a significative azioni legislative.
Mentre la petizione continua a raccogliere adesioni, Aversa dovrà far fronte alle possibili conseguenze di una contaminazione che potrebbe di avere effetti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. La mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni alimenta preoccupazione e frustrazione tra i residenti. L’urgenza di interventi decisivi è ormai innegabile.
Disservizi alla Stazione Ferroviaria di Aversa: lamentele e richieste di intervento da parte dei cittadini
Continuano a pervenire alla nostra redazione numerose segnalazioni da parte di cittadini che lamentano i disagi quotidiani vissuti presso la stazione ferroviaria di Aversa. Lamentele che riguardano sia la gestione dei servizi che le condizioni infrastrutturali, evidenziando una situazione che rischia di diventare insostenibile, soprattutto per le categorie più fragili.
Uno dei problemi più ricorrenti riguarda l’assenza di personale sulle banchine, sia in fase di arrivo che di partenza dei treni. Molti viaggiatori segnalano che l’unico operatore disponibile in stazione sembra essere l’addetto alla biglietteria, talvolta affiancato da agenti della Polizia Ferroviaria. La mancanza di personale dedicato all’assistenza crea difficoltà notevoli, soprattutto in caso di necessità immediate o emergenze.
Un altro nodo critico è rappresentato dall’ascensore del binario 1, che risulta fuori servizio da tempo. Chi prova a utilizzarlo viene avvisato, tramite messaggi vocali dagli altoparlanti, che l’impianto non è funzionante. Secondo quanto riferito da personale ferroviario, il guasto persiste per la mancanza di un componente specifico, che sarebbe in attesa di essere spedito dalla Germania.
Le conseguenze di questa situazione si riversano su anziani, disabili e genitori con carrozzine, per i quali muoversi all’interno della stazione è una sfida quotidiana. In alcuni casi, disabili su sedie a rotelle sono stati aiutati da dipendenti delle ferrovie che si sono resi disponibili, ma queste iniziative individuali non possono sostituire una soluzione strutturale.
La gestione dei treni ad alta velocità che fermano ad Aversa, in particolare sulla tratta Napoli-Venezia (con partenza alle 6:26), presenta ulteriori criticità. Non è raro che questi convogli vengano instradati sul binario 1, anziché sui consueti binari 2 e 3, creando confusione tra i passeggeri e complicazioni logistiche, soprattutto per chi necessita di assistenza.
Scene di caos si verificano frequentemente. Un esempio emblematico è quello di un recente episodio in cui il tabellone indicava il binario 2 per un treno in partenza, ma all’ultimo momento l’altoparlante ne annunciava l’arrivo al binario 1. Questa gestione approssimativa provoca non solo disagi ai viaggiatori ma contribuisce anche all’accumulo di ritardi.
Un’altra problematica riguarda l’assistenza ai disabili. Gli addetti spesso non dispongono delle informazioni necessarie sulla composizione delle carrozze in arrivo, rendendo difficoltoso individuare il punto esatto dove intervenire. Questi disservizi si traducono in ritardi e situazioni surreali che i cittadini descrivono come degne di un film comico.
Molti utenti hanno scelto di segnalare ufficialmente questi problemi tramite reclami, ma i tempi di risposta sembrano essere estremamente lunghi, con attese che si protraggono per mesi.
Aversa, che aspira a diventare Capitale della Cultura per il 2030, non può permettersi di tollerare disservizi di tale entità. Una stazione ferroviaria efficiente e accogliente è un biglietto da visita fondamentale per qualsiasi città che voglia presentarsi come moderna e inclusiva.
È necessario un intervento tempestivo e coordinato da parte delle autorità competenti per affrontare e risolvere queste criticità. Noi di Nero su Bianco continueremo a monitorare la situazione, dando voce ai cittadini e richiamando l’attenzione su un problema che non può più essere ignorato.
La misteriosa scomparsa di Daniela Ruggi: arrestato l’ex fidanzato ad Aversa
Il caso della sparizione di Daniela Ruggi, avvenuta il 20 settembre scorso, continua a sollevare interrogativi e a intrecciare nuovi sviluppi. La vicenda, caratterizzata da punti oscuri e piste ancora da esplorare, ha registrato un’importante novità: l’arresto dell’ex fidanzato della donna, noto come Sossio, avvenuto ad Aversa lo scorso 5 dicembre.
Secondo quanto emerso, Sossio è stato fermato con l’accusa di vilipendio. La notizia, rimasta a lungo in silenzio, è stata recentemente riportata da alcune trasmissioni televisive e ha riacceso l’attenzione sul caso. L’uomo, indicato da alcuni testimoni come una figura centrale nelle ultime ore note della Ruggi, avrebbe lasciato l’Italia subito dopo la scomparsa della donna, alimentando ulteriori sospetti.
Gli avvocati della famiglia di Daniela hanno espresso preoccupazione per la mancanza di informazioni certe. Secondo il legale della madre e della sorella della donna, al momento non ci sono elementi chiari sulle indagini, rese inaccessibili dal segreto istruttorio. Tuttavia, si spera che nelle prossime ore sia possibile un confronto con il pubblico ministero per ottenere chiarimenti sull’arresto di Sossio e sullo stato dell’inchiesta.
Prima della sua scomparsa, Daniela Ruggi era stata avvistata in una comunità per persone senza fissa dimora a Modena. Questa rappresenta l’ultima posizione certa della donna. Secondo il dirigente della struttura, Daniela si trovava in compagnia di alcune persone, tra cui potrebbe esserci stato lo stesso Sossio.
Un dettaglio particolarmente significativo riguarda un boschetto nelle vicinanze del centro di accoglienza. Questo luogo, noto per essere frequentato da persone senza dimora, non è mai stato oggetto di indagini approfondite da parte degli investigatori. Nonostante ciò, potrebbe celare informazioni cruciali per svelare cosa sia realmente accaduto.
Nel corso delle settimane, l’attenzione mediatica ha anche acceso i riflettori sulle dinamiche familiari della Ruggi. L’avvocato che rappresenta il fratello della donna ha respinto con fermezza qualsiasi insinuazione riguardo a tensioni o segreti nascosti all’interno della famiglia. Ha criticato il tentativo di trasformare la vicenda in una “caccia alle streghe”, sottolineando che i rapporti tra Daniela e il fratello erano sereni e privi di conflitti.
La famiglia di Daniela Ruggi si trova in una situazione di grande incertezza. Da un lato, il silenzio delle autorità rende difficile comprendere l’effettivo stato delle indagini; dall’altro, i nuovi sviluppi, come l’arresto di Sossio, alimentano la speranza di fare luce sul mistero. Gli avvocati confidano che le recenti informazioni possano rappresentare un punto di svolta per risolvere il caso.
Nonostante gli ultimi aggiornamenti, il caso di Daniela Ruggi rimane avvolto nel mistero. La combinazione di indizi sparsi, testimoni e luoghi non ancora investigati in profondità lascia aperte molte domande. La comunità, così come i familiari, attende con ansia che le indagini portino finalmente a una risposta su cosa sia accaduto alla donna e sul ruolo che le persone a lei vicine, compreso l’ex fidanzato Sossio, potrebbero aver avuto nella vicenda.
Allarme ad Aversa: finto operatore Enel tenta di entrare nelle case
Ad Aversa cresce la preoccupazione per una nuova strategia adottata dai malintenzionati per truffare i cittadini. Negli ultimi giorni, numerosi residenti hanno segnalato la presenza di un uomo che, fingendosi incaricato dell’Enel, cerca di introdursi nelle abitazioni con la scusa di verificare o sostituire i contatori.
L’individuo descritto, un uomo di circa quarant’anni, con carnagione scura e un abbigliamento curato, è stato avvistato in diverse zone della città. Armato di una cartellina, utilizza un atteggiamento apparentemente professionale per conquistare la fiducia delle sue vittime e accedere alle loro abitazioni. Secondo le testimonianze, una volta scoperto, il truffatore cerca di giustificarsi o si allontana con disinvoltura.
La vicenda è emersa principalmente grazie ai social, dove i cittadini hanno condiviso i propri incontri ravvicinati con il presunto truffatore. Un episodio particolarmente allarmante è stato segnalato da un residente della zona di Lemitone. L’uomo ha raccontato che il malvivente si è introdotto nel suo palazzo senza utilizzare il citofono, cercando di accedere agli appartamenti. Quando il residente lo ha affrontato, il sospetto ha cercato di giustificarsi con scuse confuse. Tuttavia, il cittadino, intuendo la reale natura delle sue intenzioni, è riuscito a mandarlo via.
Questa testimonianza è stata rapidamente seguita da altre segnalazioni, confermando che l’uomo si aggira in diverse aree della città. Nonostante il modus operandi simile, i dettagli raccolti variano, il che suggerisce che il truffatore potrebbe adattare il suo comportamento in base alla situazione.
Questa modalità di truffa sfrutta l’apparenza di normalità e l’affidabilità che molte persone associano a figure istituzionali come gli operatori dell’Enel. L’obiettivo è entrare nelle case per rubare oggetti di valore o ottenere informazioni personali.
Le autorità e gli esperti consigliano di adottare alcune semplici precauzioni per evitare di cadere vittima di questi raggiri:
Verificare l’identità: Richiedere sempre un tesserino identificativo o una lettera ufficiale prima di consentire l’ingresso a chiunque si presenti come operatore di servizi.
Contattare il servizio clienti: In caso di dubbi, è utile contattare direttamente l’Enel o l’azienda di riferimento per verificare la veridicità della visita.
Non aprire la porta a sconosciuti: Se non si attende alcun intervento tecnico, è meglio evitare di far entrare persone sconosciute in casa.
Segnalare immediatamente: In caso di situazioni sospette, è importante avvisare le forze dell’ordine per consentire un rapido intervento e prevenire ulteriori truffe.
L’episodio ad Aversa è solo l’ultimo di una lunga serie di truffe simili che si verificano in tutto il Paese. Le modalità, benché diverse, condividono un elemento comune: la capacità dei truffatori di approfittare della buona fede delle persone.
La diffusione della notizia sui social è un esempio positivo di come la comunità possa reagire in maniera collettiva, scambiandosi informazioni utili e mettendo in guardia gli altri. Tuttavia, resta fondamentale il supporto delle autorità locali per intensificare i controlli e garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
Mentre le indagini proseguono, il messaggio è chiaro: mantenere alta l’attenzione e non sottovalutare i segnali di un possibile tentativo di raggiro. La prevenzi
Il Futuro di Terra di Lavoro: Giovani e Politica al Centro del Convegno del 24 gennaio
Il 24 gennaio 2025, il “Russo Center” di Pastorano ospiterà alle ore 18:00 un convegno di grande rilievo per il territorio campano, intitolato “Futuro e sviluppo per Terra di Lavoro”. L’evento mira a delineare strategie e prospettive per lo sviluppo della regione, affrontando temi centrali come infrastrutture, welfare, cultura e politiche per le aree interne.
L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali e l’intervento di Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio regionale della Campania, che sottolineerà l’importanza di un impegno condiviso per costruire una regione più forte, inclusiva e innovativa. La moderazione sarà affidata a Michele Caporaso, Sindaco di Sant’Angelo d’Alife.
Tra i relatori spicca la presenza di un “aversano” d’adozione: Nicola Griffo, rappresentante del Forum regionale dei Giovani, che interverrà con un contributo su “Il punto di vista dei giovani in politica”. La partecipazione di Griffo porta al centro del dibattito il ruolo cruciale delle nuove generazioni nel plasmare il futuro del territorio. Il suo intervento rappresenta un’opportunità per riflettere su come i giovani possano contribuire al rinnovamento della politica e allo sviluppo sostenibile.
“Pulcinellamente”, al Lendi il 29 gennaio c’è Ornella Muti. Ingresso libero
La notizia l’ha data in anteprima per NerosuBianco Elpidio Iorio, Direttore della rassegna nazionale di teatro scuola “Pulcinellamente”. Mercoledì 29 gennaio 2025, l’anno speciale della venticinquesima edizione della rassegna si aprirà con una grande ospite. Presso il cinema Lendi di Sant’ Arpino ci sarà, infatti, l’incontro con Ornella Muti. Ad iniziare dalle ore 18,00 gli aversani avranno così la possibilità di incontrare una delle più celebri attrici italiane.