Ore tese, tesissime, ai piani alti della politica normanna. Quanto accaduto ieri sera, 6 giugno 2025, è di una gravità inaudita: gli Assessori comunali si sono rifiutati di firmare l’atto con cui il primo cittadino, Francesco Matacena, ha tentato di riportare un po’ di sereno provando a ridistribuire le deleghe che aveva assegnato loro nel luglio scorso. Gli Assessori che sono di nomina sindacale si rifiutano di accettare le nuove deleghe: cosa mai vista! Un vero e proprio atto di sfiducia al Sindaco arrivato praticamente da tutte le forze di maggioranza. Ormai il primo cittadino di Aversa è solo, accerchiato dalle sue stesse truppe che lo vogliono a capo della civica amministrazione solo a precise – ed ormai chiare – condizioni. Nei giorni in cui l’esperienza amministrativa di Matacena segna quasi l’anno di vita tutto sembra degenerato: lontani, lontanissimi i giorni della gioia, dopo un anno di disamministrazione è un tutti contro uno, nella speranza di accaparrarsi quanto più è possibile. Dopo tre Sindaci andati a casa anzitempo, il Sindaco di Aversa ha già da tempo prenotato il biglietto del quarto defenestramento eccellente.
Tentare di raccontare quanto sta accadendo non è facile, perché nelle ultime ore si sono susseguiti vari incontri tra i protagonisti (al negativo) di questa vicenda. Ormai è evidente lo scontro tra il primo cittadino e Giovanni Innocenti. Matacena non sopporta l’iper-presenza del Presidente del Consiglio che vuole fare anche il super Assessore ed il leader politico, pretendendo di essere informato di tutto quello che accade. Il suo costante ricorso al manuale Cencelli manda in bestia il Sindaco, che si mostra arrendevole ed accondiscendente, ma nei fatti è tutt’altro. Il rapporto si è ormai inclinato anche con Gianpaolo Dello Vicario, a capo di un gruppo di quattro Consiglieri comunali e determinato anche a mandare a casa Matacena. Oggi Dello Vicario rilascia una dichiarazione durissima: “Sono deleghe quelle che il primo cittadino ha tentato di assegnare ieri nate senza alcun confronto e senza alcun criterio di equità e di competenza. Matacena prenda atto del fallimento politico-amministrativo e trovi il coraggio di varare una Giunta tecnica di alto profilo, altrimenti prenda atto di quanto accaduto e si dimetta”.
La prima a rifiutarsi di firmare è stata l’Assessore di “Aversa Azzurra”, Tania Barella, secondo la quale le deleghe a lei assegnate non erano (tutte) quelle pattuite: per lei c’era la delega all’Asi (destinazione Di Virgilio), Pubblica Istruzione e Nidi (destinazione Luigi Dello Vicario), Sviluppo e recupero delle periferie, Transizione digitale ed ecologica, Affari Generali. Mancavano la delega allo Sport ed impianti sportivi (richiesta da Ivan Giglio) e Grandi Eventi (che avrebbe dovuto essere nelle disponibilità di Adele Ferrara): deleghe, queste ultime, che Matacena ha tenuto per sé. Nella (ri)distribuzione ha fatto rumore anche la mancata assegnazione della delega al Verde ed ai parchi ai “Moderati per Aversa”, anch’essa tenuta dal primo cittadino, assieme a Cultura, Turismo, Aversa Millenaria, Trasparenza e legalità. Innocenti ed i suoi avevano sempre detto che le deleghe che “scottano” di Olga Diana (Ambiente e Verde) sarebbero dovute passare ai Moderati. La decisione di Matacena è sembrata uno schiaffo (com’era forse nelle sue intenzioni) a Innocenti, un segno per ribadire che le decisioni le prende sempre il Sindaco. In tutto questo, nessuno degli altri Assessori ha fatto da pompiere, tutti si sono rifiutati di firmare, anche il vice Alfonso Oliva, che sapeva da tempo che il suo Assessorato sarebbe stato ”svuotato” ma che fa quello che gli dice Innocenti (che poi è l’unico modo per rimanere aggrappato alla poltrona). Insomma, è un caos quello che sta accadendo ad Aversa.
Alla decisione di rimescolare le carte Matacena era arrivato dopo l’ennesimo scontro con Giampaolo Dello Vicario, al quale (ma questo vale anche per altre forze politiche) non è andata giù la decisione di affidare ad un uomo vicinissimo ad Alfonso Oliva l’incarico, nell’ambito del Contenzioso (che pure doveva passare ad “Aversa Azzurra”), di assistente al Rup per l’istruzione dei debiti fuori bilancio, e dopo essersi scontrato a muso duro con il consuocero di Ivan Giglio, che è il vero rappresentante politico del giovane Consigliere passato da “Noi Aversani” ad “Aversa Azzurra”. A Matacena si contesta anche la troppa vicinanza con la consigliera Federica Turco, che da tempo determinerebbe il bello ed il cattivo tempo di questa amministrazione comunale.
Una matassa estremamente ingarbugliata che si sta consumando a pochi giorni dal Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo. Fissato per i prossimi 19 e 20 giugno, lo strumento contabile deve essere approvato pena lo scioglimento dell’Amministrazione. E’ vero, se non passa ci sarà ancora tempo per approvarlo, perché la Prefettura concederà altri giorni. Ma è una figuraccia che Matacena non può permettersi. Cosa accadrà ora? Chi farà il passo indietro perderà la partita. Il Sindaco può percorrere due strade per recuperare dignità personale e politica: dimettersi o sfidare Innocenti azzerando la Giunta, puntando tutto (almeno per un anno) su un esecutivo tecnico, in grado di cancellare la deblacle politico-amministrativa a cui gli aversani stanno assistendo dall’inizio di questa Amministrazione. Matacena punti a salvare almeno la faccia!
di Nicola De Chiara
Nelle foto: Francesco Matacena e Giovanni Innocenti