Una domenica delle Palme all’insegna della inclusione quella del 13 aprile scorso che, al Parco Pozzi, ha celebrato la memoria dell’atleta, recentemente scomparso, Lorenzo Laudadio. Il cuore del podista normanno, “diversamente abile”, purtroppo, si fermava lo scorso autunno prima che sbocciasse il suo sogno: partecipare alla maratona di New York! Un sogno concretizzatosi nel progetto “ Lollo a New York”, voluto e promosso dalle tante persone presenti a questo appuntamento speciale che, per questo, in passato, lo avevano preparato e accompagnato alla notoria gara podistica “Stranormanna”. Tra questi, un emozionato Peppe Andreozzi, patron della “Stranormanna”, che ricordava come la tenacia e la determinazione dell’atleta gli avessero insegnato “a ridimensionare gli ostacoli che, a volte, la vita ti presenta”. Alle parole dell’organizzatore dell’evento seguivano quelle del vescovo Spinillo, che, dopo aver sottolineato l’importanza dello sport praticato da Laudadio, come momento di amicizia ma anche di conoscenza del proprio territorio, si soffermava sul significato simbolico delle installazioni dedicategli.

Oltre ad una targa commemorativa, posta all’ingresso del parco cittadino, un albero“che con i suoi rami protesi verso la luce in cerca dell’energia per potere continuare a vivere”, rappresenta la crescita e la speranza, e una panchina, che presto verrà inaugurata, come luogo di aggregazione per tutti coloro che lo conoscevano, “simbolo non solo della memoria ma anche del dialogo continuo con coloro che sono diversamente presenti nelle nostre vite”. All’intervento del sindaco Francesco Matacena, incentrato sull’importanza della cooperazione tra l’amministrazione comunale e il terzo settore nell’ assistere le persone più fragili, seguiva, in chiusura, l’ intervento di Michele Mangiacapra, un “amico speciale” di Lorenzo, che lo salutava con un pensiero commovente: “sono sempre i migliori quelli che se ne vanno”!
di Irene Motti
Nelle foto: il sindaco di Aversa, Francesco Matacena, il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, e Peppe Andreozzi, patron della Stranormanna, alla cerimonia in memoria di Lorenzo Laudadio