Aversa si prepara a scrivere una nuova pagina di partecipazione civica e rigenerazione urbana. Il Comitato Civico per la Riutilizzazione Pubblica del Centro Culturale Vincenzo Caianiello ha annunciato ufficialmente di essere pronto alla presentazione del proprio progetto di cogestione del centro, da sottoporre al Sindaco, all’Amministrazione comunale e all’intero Consiglio. Una proposta che nasce nel segno della condivisione, del rispetto dell’attuale destinazione d’uso (culturale) e, soprattutto, della cittadinanza attiva.
Il progetto si fonda su basi normative solide, già adottate dal Comune di Aversa. In particolare, si richiama esplicitamente al regolamento “AversaLAB2030” e al “Regolamento sulla Collaborazione tra Cittadini e Amministrazione per la Cura, la Rigenerazione e la Gestione Condivisa dei Beni Comuni Urbani”. Due strumenti che aprono le porte a nuove forme di gestione del patrimonio pubblico, più inclusive, partecipate e trasparenti.
L’obiettivo dichiarato è ambizioso quanto concreto: trasformare il Centro Caianiello in un hub culturale dinamico, inclusivo e sostenibile, orientato al bene comune. Non una semplice sede di eventi o convegni, ma uno spazio vivo, aperto alla comunità, dove associazioni, scuole, università, comitati e singoli cittadini possano contribuire alla programmazione e alla gestione di attività culturali, educative e sociali.
Il cuore della proposta è la cogestione: un modello che prevede la costituzione di un Comitato di Gestione, i cui membri saranno selezionati attraverso una manifestazione pubblica d’interesse. La scelta sarà guidata da criteri di trasparenza, equità e rappresentatività, affinché il Centro diventi davvero un’espressione collettiva della città. La partecipazione non sarà riservata a soggetti istituzionali o già strutturati, ma sarà aperta anche a semplici cittadini motivati a contribuire alla crescita culturale del territorio.
Un simile approccio non è solo una novità per la gestione dei beni pubblici, ma anche una risposta concreta agli obiettivi dell’Agenda 2030, alle istanze di inclusione sociale, legalità, difesa dell’ambiente e valorizzazione del patrimonio culturale. Il Comitato immagina il Centro Caianiello come un laboratorio di cittadinanza attiva, dove la cultura non si limita all’intrattenimento, ma diventa leva di coesione sociale, educazione e sviluppo sostenibile.
Il progetto, che verrà pubblicato integralmente a breve, rappresenta anche un banco di prova per le istituzioni locali. La risposta dell’Amministrazione comunale sarà infatti decisiva per misurare la reale apertura dell’ente pubblico a nuovi modelli di governance urbana. L’incontro che sarà programmato a breve tra il Comitato e l’Amministrazione potrebbe segnare l’inizio di un percorso innovativo, in cui la collaborazione tra cittadini e istituzioni si traduce in risultati tangibili per la collettività.
Il Centro Caianiello, già oggi destinato esclusivamente ad attività culturali, potrebbe dunque conoscere una nuova stagione, non più gestita dall’alto, ma costruita dal basso, passo dopo passo, sulla base dei bisogni reali e delle energie locali. L’idea non è quella di stravolgere, ma di valorizzare quanto esiste, con uno sguardo lungimirante che mette al centro le persone, i contenuti e la cura degli spazi comuni.
Il progetto del Comitato Civico si inserisce in una tendenza ormai consolidata a livello nazionale ed europeo: quella dei beni comuni urbani, intesi come risorse da gestire in forma collaborativa, fuori dalle logiche del profitto e del consumo, ma anche al di là dell’immobilismo della burocrazia. Esperienze simili, già attive in altre città italiane, dimostrano che quando i cittadini vengono messi nella condizione di partecipare davvero, i risultati non tardano ad arrivare: spazi rigenerati, attività innovative, comunità più coese.
Aversa, con questa proposta, ha l’opportunità di porsi all’avanguardia nel campo delle politiche partecipative. Il Centro Caianiello, da simbolo di un patrimonio culturale da tutelare, può diventare il cuore pulsante di una nuova cittadinanza culturale. Un luogo dove si coltiva il senso civico, si sperimentano forme di democrazia concreta e si dà voce alle tante realtà vive del territorio.
Il Comitato ha già annunciato che fornirà aggiornamenti sul futuro incontro con il Comune e che metterà a disposizione della cittadinanza il progetto completo. Il messaggio è chiaro: la cultura è di tutti, e per tutti può essere generatrice di valore, se amministrata con competenza, passione e spirito collaborativo.
In un’epoca in cui lo spazio pubblico rischia spesso di diventare terra di nessuno o dominio di pochi, progetti come questo restituiscono fiducia nella possibilità di una gestione diversa. Dove le idee contano, la partecipazione vale e la cultura torna a essere un bene vivo, da costruire insieme.
UGO PERSICE PISANTI