Un comitato spontaneo di cittadini e associazioni da tempo si batte per sollecitare la riapertura immediata e l’utilizzo pubblico ai fini culturali del Centro Vincenzo Caianiello , ex Macello comunale di Aversa. Ultimamente, in alcuni articoli pubblicati sulla stampa, il dottor Luciano Gentile ha dichiarato di voler chiedere, tramite una mozione bipartisan, di destinare questa struttura al suo “Progetto Sollievo”, che coinvolge ragazzi disabili e le loro famiglie.
A questo punto, è necessario ricordare a tutti che la struttura dell’ex macello comunale fu ristrutturata con lo scopo ufficiale e preciso di garantire spazi pubblici per l’espressione delle attività culturali svolte dalle associazioni o dai semplici cittadini operanti sul territorio aversano. Non a caso, nel progetto di ristrutturazione furono previste e realizzate due ampie sale: la prima completa di platea, palco, impianti e tutto ciò che è necessario per ospitare conferenze, dibattiti, convegni, presentazioni di libri, ecc.; la seconda, più performante e multifunzionale, destinata a mostre, concerti, esibizioni teatrali, esposizioni, proiezioni, ecc. I locali accessori, di ridotte dimensioni e in numero limitato, furono ristrutturati come depositi, locali tecnici e spazi di servizio momentaneo per le attività culturali svolte nel Centro.
Alla luce di questa realtà progettuale e funzionale, chiara e ben definita, appare difficile comprendere come il Centro Caianiello possa essere adattato per ospitare il “Progetto Sollievo”. Anche a costo di pesanti e costosissime opere di adattamento per adeguarlo alle severe prescrizioni della legge regionale 7301 del 31.12.2001, l’edificio non si presta ad attività diverse da quelle previste dalla sua originaria destinazione d’uso.
Appare altresì singolare l’adesione al progetto da parte del vescovo Angelo Spinillo e del responsabile della Caritas, don Carmine Schiavone, i quali – secondo quanto riportato dalla stampa – avrebbero sollecitato il sindaco ad assegnare il Centro Caianiello al suddetto “Progetto Sollievo”. Tale richiesta stride fortemente con il fatto che, nel vastissimo patrimonio immobiliare della Diocesi di Aversa, vi sono interi edifici che potrebbero essere adattati all’encomiabile progetto del dottor Gentile.
Non meno sorprendente è il “parere positivo” al progetto espresso dalla dirigenza locale e casertana dell’ASL, considerando che solo tra le sue proprietà in via Santa Lucia ci sono locali di diverse centinaia di metri quadrati, ben più adatti per attività sanitarie e socio-assistenziali.
In conclusione, rammentiamo che lo stesso attuale sindaco Francesco Matacena ha ribadito ufficialmente, in più occasioni, che il Centro Caianiello, così come sostiene il comitato spontaneo, è e resterà destinato esclusivamente ad attività culturali, nel senso più ampio del termine. In tal senso, il comitato, interpellato in merito, pare che stia già elaborando, d’intesa con l’Amministrazione comunale, una proposta di gestione partecipata e di calendarizzazione delle attività del Centro.
Comunque, in un caso o nell’altro, ci auguriamo che il più presto possibile si metta la parola fine alla serie di equivoci ed errate aspettative accumulate sul destino del Centro Caianiello e che il Progetto Sollievo trovi una location adeguata alle sue finalità sanitarie e socio-assistenziali, mentre il Centro Caianiello possa finalmente diventare il fulcro delle attività culturali della città di Aversa in vista della fatidica data del 2030, quando la città festeggerà il suo primo millennio.
Ugo Persice Pisanti