Esiste oggi uno strumento di marketing territoriale più potente e risonante dello sport? Ecco, vogliamo iniziare questa nostra riflessione con questa domanda. Nessuno può negare che i successi sportivi rappresentino una vetrina per la città e per il territorio di riferimento poiché permettono ad essi una sovraesposizione a livello mediatico, diventando così un utilissimo strumento di marketing territoriale. Lo sport può diventare anche uno strumento di marketing turistico per valorizzare le risorse culturali locali. Per una città come la nostra, Aversa, che sogna di candidarsi a capitale della cultura del 2030, in occasione del Millennium della fondazione, lo sport può essere un volano di promozione sorprendente. Queste considerazioni ci sono state ispirate da Sergio Di Meo che, intervistato subito dopo la vittoria di oggi in Coppa Italia al palaJacazzi, ha detto che sarebbe bellissimo per Aversa arrivare alla finale che andrà in diretta Sky. Il successo sportivo (la partecipazione ad una prestigiosa finale) troverebbe per la nostra città la sua sublimazione nella diffusione della partita su scala nazionale. Ecco, la considerazione del Presidente della Virtus Aversa, capace di fare un campionato strepitoso, al di là di ogni più rosea aspettativa, è la misura esatta dell’importanza dello sport per la promozione di una comunità.

Fatta questa lunga ma doverosa premessa, c’è subito da aggiungere che quest’anno il nome di Aversa ha avuto una eco nazionale positiva esclusivamente per i successi sportivi. Nella pallavolo maschile siamo approdati ai play off di A2, sognando a lungo l’approdo nella massima serie. Nel calcio a cinque il Napoli Futsal, che si è confermato ai vertici della serie A, gioca al palaJacazzi di Aversa: una vetrina straordinaria per la città normanna. Nel calcio, lo sport più seguito e più popolare in Italia, la Real Normanna ha fatto in Eccellenza un campionato di vertice conquistando, con la vittoria di oggi a Castel Volturno, il secondo posto matematico, che gli permetterà di partecipare ai play off promozione. L’approdo in serie D sarebbe un traguardo meritatissimo per i granata di Vincenzo Del Villano ed una grande risposta degli aversani alle recenti e cocenti delusioni “reali”. Aversa è salita sul tetto del mondo grazie ai successi internazionali della spadista Sara Kowalczyk. Ci fermiamo qui perché potremmo continuare ricordando altri sport in cui gli aversani da anni si distinguono.
Lo sport può attrarre turismo ed eventi, generando un indotto economico considerevole. Oltre ai benefici per la salute per chi lo pratica, lo sport rappresenta un importante strumento di coesione sociale. Attraverso lo sport si socializza e si creano relazioni positive. Lo sport insegna valori positivi come il rispetto, il fair play e la disciplina.
Da quest’anno c’è “Stelle Aversane nello Sport”: la manifestazione ideata dall’Amministrazione comunale per premiare gli aversani che si sono distinti nelle diverse discipline. Ma servirebbe anche altro: più investimenti da parte dell’Amministrazione locale e da parte degli imprenditori. Servirebbe un’inversione di rotta, dimenticare che sono più di vent’anni che si aspetta la realizzazione della pista di atletica, che gli impianti sportivi comunali sono stati “regalati” ai privati e negati ad un uso pubblico, che le palestre delle scuole da poco sono state riaperte alle società sportive. Dimenticare, insomma, che fino a questo momento siamo stati una città “no sport”. Di Meo e Del Villano sono degli eroi come lo sono Paolo Santulli, Giovanni Spezzaferri e tutti coloro che hanno creduto il contrario.
di Nicola De Chiara
Nella foto: Sergio Di Meo e Vincenzo Del Villano