Altra grande giornata per la comunità parrocchiale di S. Maria La Nova ad Aversa, affidata alle cure sapienti di don Domenico Pezzella, un giovane parroco che ha già lasciato il segno. Una domenica vissuta in comunione da grandi e piccoli, con un torneo di calcio sul campetto della parrocchia e tanti momenti di animazione, con il sentito appuntamento dello scoprimento del murales dedicato all’indimenticato Adelchi Del Franco.

“E’ una bellissima iniziativa – ci ha dichiarato commossa la moglie di Adelchi, Annalisa. Sono sicura che lui sarebbe stato contentissimo. E’ dura andare avanti, ma oggi deve essere un giorno di festa per gli adulti, i bambini, per questa comunità parrocchiale, proprio come piaceva a lui. Anche l’uscita dall’ospedale del Papa che sta avvenendo in questi momenti è un grande segnale che arriva dal cielo. Sua Santità conosce bene la storia di Adelchi e della nostra famiglia”.

“Grazie a tutti per la presenza – ha detto don Domenico. Il mio benvenuto va a chi fa parte di questa comunità parrocchiale, ma anche a chi è venuto da fuori per non mancare a questo appuntamento. Qualche mese fa abbiamo deciso di dare un nome a questo campo, che è uno spazio che fin dall’inizio appartiene alla nostra storia, uno spazio che è tornato a vivere grazie alla presenza ed all’impegno di tanti amici che la provvidenza ha messo sul nostro cammino. Qualche mese fa decidemmo di imprimere per sempre in questo luogo il nome del nostro caro amico Adelchi, che è un angelo che veglia sulla nostra comunità. Volevamo lasciare un segno, un segno tangibile che restasse non tanto nella memoria dei cuori, la memoria di Adelchi è scolpita nel cuore di ciascuno di noi, ma nella memoria di chi visita questo posto, di chi viene da fuori. Nel bene e nell’amore, perché l’amore è più forte della morte, stamattina sveleremo questo capolavoro opera dell’artista napoletano Davide Montuori. Ringrazio la famiglia di Adelchi, oggi è una giornata di gioia, certo la gioia non cancella le emozioni e non cancella il dolore, ma ci fa rendere conto che nel bene e nell’amore ci sono dei legami che vanno al di là della morte stessa”. A svelare il murales sono stati Samuele e Marco, i figli di Adelchi.

“E’ solo un campo di calcio di una Parrocchia? – ha scritto in un post Emilia Narciso, responsabile regionale Unicef, che ha partecipato all’evento. Chissà… Da oggi ha un nome. Si chiama Campo parrocchiale ‘Adelchi del Franco’. Chi è? Cosa ha fatto? Io personalmente l’ho visto tre volte eppure ora è lì disegnato su un bellissimo murales a ricordare a ciascuno di noi quanto è bello far parte di una comunità, quanto è bello vivere tenendosi la mano. Adelchi era uno di noi, un uomo normale, un papà, un marito, un figlio, un amico, una persona normale che viveva amando e amato dalla sua comunità… In tempi non facili, dove tutti parlano, parlano… c’è un giovane parroco di una parrocchia di periferia di una città di nome Aversa, che come tante altre realtà è teatro di tanti episodi di violenza giovanile, che fa l’unica cosa che serve: dá l’esempio di come si vive, si ama, si cambia un territorio. Grazie, don Domenico Pezzella, per aver trasformato un semplice campo di calcio di una parrocchia in una lezione di Amore Eterno. Un papavero, un garofano, un tulipano, un giovane uomo, due bambini, tanti, tutti i bambini. Il campo di calcio ‘Adelchi del Franco’ non è un semplice campo di calcio”. Parole, quelle di Emilia Narciso, che comunicano tutto il senso di quanto accaduto stamattina; un murales, un atto simbolico sì, ma carico di significati e di emozioni: un messaggio d’amore partito da una parrocchia di frontiera dove tutto è più difficile ma anche più vero e sentito.
di Nicola De Chiara
Nelle foto: il murales dedicato ad Adelchi Del Franco, due foto dell’intervento di don Domenico Pezzella e la comunità parrocchiale presente