L’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord, con sede ad Aversa, ha chiuso i battenti a causa della totale assenza del personale amministrativo. La decisione è stata formalizzata dal Presidente del Tribunale, Luigi Picardi, attraverso un decreto pubblicato nella giornata del 18 marzo. Nel documento, il magistrato ha evidenziato come l’assenza degli impiegati renda impossibile l’erogazione dei servizi di cancelleria, determinando l’inutilità dell’apertura dell’ufficio. La chiusura avrà effetto immediato e rimarrà in vigore fino all’adozione di misure che ne consentano la riapertura. Nel frattempo, il Tribunale ha provveduto a informare la Corte d’Appello di Napoli per gli interventi necessari.
La decisione ha provocato una forte reazione da parte dell’Organismo Congressuale Forense, che ha manifestato il proprio sdegno per l’accaduto. L’ente ha sottolineato come la chiusura rappresenti un grave passo indietro nella gestione della giustizia sul territorio, mettendo a rischio i diritti dei cittadini e ostacolando l’attività degli avvocati. Il problema della carenza di personale, noto da anni, non può giustificare la sospensione della giustizia, e per questo l’organismo chiede un intervento immediato da parte del Ministero della Giustizia. Tra le misure proposte figurano l’assegnazione straordinaria di nuovo personale, la pubblicazione di un interpello ministeriale per il reclutamento di risorse aggiuntive, un piano speciale per smaltire le pratiche arretrate e la revoca immediata della chiusura. Inoltre, l’Organismo Congressuale Forense si dice pronto a intraprendere tutte le iniziative necessarie per ripristinare la legalità e garantire ai cittadini l’accesso alla giustizia.
Anche il Movimento Forense ha espresso preoccupazione per la chiusura a tempo indeterminato dell’ufficio. Secondo i rappresentanti dell’associazione, la decisione presa dal Presidente del Tribunale rappresenta una sconfitta per il sistema giudiziario. La chiusura solleva interrogativi sul destino delle cause in corso e sui diritti dei cittadini della zona, con il rischio che tali questioni rimangano irrisolte per un periodo indefinito. Il Movimento Forense ha espresso solidarietà ai colleghi del circondario, già alle prese con numerose difficoltà, e ha auspicato un intervento immediato del Ministro della Giustizia per ripristinare l’operatività dell’ufficio.
Anche le Camere Civili hanno definito la situazione “paradossale”. In una lettera indirizzata al Ministro della Giustizia, il presidente Alberto Del Noce ha ricordato come l’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord sia riuscito finora a evitare il blocco totale grazie a un accordo con i volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, i quali hanno permesso la pubblicazione di circa 16.000 sentenze rimaste in sospeso a causa della carenza di personale. Tuttavia, i problemi di organico non riguardano solo questo ufficio, ma sono il risultato di una riforma che ha ampliato le competenze dei giudici di pace senza un adeguato rafforzamento degli organici.
L’Unione Nazionale delle Camere Civili ha accolto positivamente la proroga dell’entrata in vigore delle nuove competenze dei giudici di pace dal 31 ottobre 2025 al 30 giugno 2026, ma ha ribadito la necessità di un intervento urgente da parte del Governo per garantire l’efficienza della giustizia civile. Senza misure tempestive, il rischio è quello di una paralisi del sistema giudiziario.
La chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord rappresenta dunque un segnale allarmante per l’intero sistema giudiziario italiano. La mancanza di personale amministrativo non può diventare un ostacolo insormontabile per l’accesso alla giustizia, e le istituzioni sono chiamate a trovare soluzioni immediate per garantire la continuità del servizio e la tutela dei diritti dei cittadini.
di Ugo Persice Pisanti