Alla luce della Sentenza “Case of Cannavacciuolo and others v. Italy”, emessa dalla Corte Europea dei Diritti Umani (nota come sentenza Terra dei Fuochi) si è riunita la Consulta Intercomunale e Interistituzionale, considerando che le questioni in essa poste non solo riguardano i componenti (Sindaci, Diocesi e Comitato di cittadini) come organizzazioni interessate dai fatti, ma anche, e soprattutto, come organismo di indirizzo sul tema Terra dei fuochi. Infatti, la Corte dichiara, all’unanimità, che lo Stato convenuto deve adottare, senza indugio e sotto il controllo del Comitato dei Ministri, entro e non oltre due anni dalla data in cui la presente sentenza diventerà definitiva, misure generali idonee a fronteggiare, in modo adeguato, il fenomeno di inquinamento in questione, conformemente alle raccomandazioni enunciate all’interno della sentenza. Peraltro, la sentenza tratta di questioni che sono state già poste nel percorso della Consulta.
Ad esempio, la Corte esorta le autorità statali ad adottare misure per garantire completezza e coordinamento nel loro approccio, con una chiara delimitazione delle competenze in modo da evitare un’inutile frammentazione delle responsabilità tra diversi livelli dell’apparato statale (governo locale, regionale e centrale) e le diverse agenzie statali e attori istituzionali coinvolti nell’affrontare il problema.

In questo contesto, le autorità statali devono sviluppare, consultandosi con le parti interessate locali, regionali e/o nazionali (compresi i rappresentanti della società civile e le associazioni pertinenti), una strategia completa mettendo in atto le misure esistenti o previste a ogni livello dell’apparato statale al fine di affrontare il fenomeno dell’inquinamento ambientale. In particolare devono essere adottate queste misure: identificare le aree interessate da pratiche di smaltimento illegale dei rifiuti e valutare la natura e l’entità della loro contaminazione (suolo, acqua e aria); gestire qualsiasi rischio rivelato; indagare sugli impatti sulla salute del fenomeno dell’inquinamento in questione e combattere la condotta che dà origine al fenomeno dell’inquinamento ovvero lo scarico illegale, l’interramento e l’incenerimento dei rifiuti. La sentenza richiama, inoltre, l’esigenza di mettere in moto attività di monitoraggio e di informazione tali da coinvolgere la società civile.
Queste considerazioni hanno portato alla convocazione di una riunione della Consulta che si è tenuta venerdì scorso 21 febbraio, alle ore 16,30 a Parete sul Piano Nobile del Palazzo Ducale sito in via Umberto I, al fine di proseguire con il percorso già tracciato in precedenza, incorporando e facendo propri i moniti che giungono dalla Corte europea, così da pianificare le attività future richiedendo anche di confrontarsi da subito, tra altri, con il Commissario Straordinario nominato dal Governo.
Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti, Sindaci e Assessori dei Comuni del napoletano e del casertano, i responsabili del Comitato Kosmos Ambiente e Salute e S. E. mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, che ha molto spronato, come sempre con sensibilità rara, i presenti a muoversi fattivamente insieme. E in tal senso, nell’incontro si è deciso di strutturare la Consulta, formalizzare proposte di indirizzo, con l’adozione di specifica delibera dei Consigli Comunali, così come già fatto dal Consiglio Comunale di Qualiano. per azioni congiunte da portare avanti sul tema specifico ambientale alla luce delle indicazioni indicate nella sentenza “terra dei fuochi” della CEDU. La mobilitazione è iniziata e a breve ci saranno nuovi incontri della Consulta.
di Francesco Terracciano
Nelle foto: l’intervento del Sindaco di Qualiano ed il pubblico presente