Una delibera di Giunta che nessun Sindaco ha avuto il coraggio di fare è stata voluta ed approvata dall’Amministrazione Matacena. Il Comune di Aversa dopo quasi venticinque anni, su disposizione dello stesso primo cittadino, mette fine ad un altro grosso sperpero di danaro pubblico (dopo quello relativo alla scuola materna di via Ovidio, dove per anni il Comune ha pagato un fitto per una struttura non conforme). La Giunta comunale normanna, infatti, con delibera del 18 febbraio 2025, ha dato indirizzo al Dirigente comunale al ramo di recedere dal rapporto di locazione dei depositi interrati di via Nobel utilizzati per accogliere – dal lontano 2001 – l’archivio comunale. Una delibera che porterà l’ente normanno a risparmiare 40.000 euro l’anno, tanto era il costo del fitto dei depositi ubicati nello stesso fabbricato che ospita la sede della Guardia di Finanza ad Aversa. Uno spreco di denaro pubblico considerato che il Comune è proprietario di diversi immobili che risultano da tempo inutilizzati ed idonei ad ospitare l’archivio comunale.

Lo stesso Sindaco Matacena ha dichiarato: “Abbiamo approvato un’importante delibera di Giunta riguardante la recessione dal rapporto contrattuale di locazione dell’archivio comunale in via Nobel. Per rendere Aversa una città virtuosa è necessario innanzitutto mettere in campo delle attività che abbiano come obiettivo il risanamento delle casse comunali, eliminando gli sprechi e mettendo a regime i beni del nostro patrimonio comunale”. Non possiamo che essere d’accordo con il primo cittadino.
Per la cronaca il contratto di locazione dei depositi di via Nobel fu stipulato in esecuzione della deliberazione di Giunta n. 101 del 13 aprile 2001, ai tempi dell’Amministrazione di Gennaro Golia. Facendo quattro conti, la società proprietaria dei depositi ha incassato da allora dal Comune quasi un milione di euro. Un altro particolare che rende bene i contorni della vicenda: la delibera del 2001 fissava a sei anni la durata del contratto stesso. Dal 2007 ad oggi il contratto si è rinnovato “tacitamente”, nonostante l’art. 2 prevedesse espressamente la facoltà di recesso unilaterale da parte del Comune di Aversa.
di Nicola De Chiara
Nelle foto: il primo cittadino di Aversa e l’archivio di via Nobel