La situazione delle scuole di Aversa ha raggiunto un punto critico, spingendo l’intera opposizione a richiedere formalmente la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza. Questa iniziativa, promossa da nove consiglieri di diverse formazioni politiche, nasce dall’esigenza di affrontare le emergenze infrastrutturali che colpiscono i plessi scolastici locali.
L’urgenza della richiesta è emersa durante una recente riunione pubblica, quando genitori dell’Istituto Parente hanno manifestato il loro malcontento per il malfunzionamento del sistema di riscaldamento, causato da un guasto alla caldaia non ancora risolto. Questo problema, tuttavia, non è isolato: numerosi istituti della città si trovano ad affrontare difficoltà simili, tra infiltrazioni d’acqua, difetti tecnici e altre problematiche legate all’edilizia scolastica.
Gli oppositori denunciano un’allarmante situazione di abbandono che affligge le strutture educative aversane da mesi. Presidi, insegnanti e famiglie hanno ripetutamente sollecitato interventi efficaci, senza ottenere finora alcuna risposta concreta. Per questo motivo, viene proposta la realizzazione di un consiglio comunale eccezionale, finalizzato a coinvolgere attivamente la comunità locale nel dibattito sui provvedimenti necessari.
Secondo quanto avanzato dai firmatari, tale assemblea rappresenterebbe un’opportunità importante per promuovere una democrazia partecipativa, consentendo ai genitori direttamente interessati di esprimere le proprie preoccupazioni e contribuire alle decisioni. Si spera inoltre che questa iniziativa possa dimostrare la capacità dell’amministrazione di gestire dialoghi costruttivi e fornire soluzioni concrete ai problemi accumulatisi nel tempo.
Il messaggio inviato agli amministratori è chiaro: l’inerzia non è più accettabile. Affrontando insieme queste sfide, superando le divergenze politiche, è possibile trasformare una crisi in un’occasione per il miglioramento della qualità dell’istruzione e delle condizioni di apprendimento dei giovani aversani.
di Giuseppe CRISTIANO