L’interrogazione parlamentare è stata presentata dal gruppo Alleanza Verdi-Sinistra, con il deputato Francesco Emilio Borrelli che ha citato il celebre titolo del quotidiano Il Mattino del 1980, “Fate presto”, per sollecitare un intervento immediato del Governo nel processo di risanamento dei territori colpiti. Nella sua risposta, Pichetto Fratin ha spiegato che il ministero ha già avviato le indagini tecniche necessarie alla mappatura dei terreni destinati all’agricoltura, al fine di verificare la presenza di sostanze contaminanti dovute a sversamenti e smaltimenti abusivi. Questa operazione ha permesso di individuare le aree che non possono essere utilizzate per la produzione agroalimentare. Un’altra attività su cui il ministero sta lavorando è il monitoraggio costante delle operazioni di bonifica portate avanti dalla Regione, sulla base di accordi e convenzioni.

Nell’interrogazione è stata inoltre menzionata la condanna definitiva dei fratelli Pellini di Acerra per attività illecite di smaltimento di rifiuti. A questo proposito, il ministro ha sottolineato che il danno ambientale è stato stimato in circa 33 milioni di euro e che questa cifra rappresenta il costo delle misure necessarie a riparare i danni, che dovranno essere finanziate dai responsabili. Inoltre, ha ricordato che nel 2024 l’Avvocatura ha dato parere favorevole all’avvio di un’azione legale per il risarcimento del danno ambientale.

Pichetto Fratin ha anche fatto riferimento all’iniziativa del Prefetto di Napoli, che ha già avviato un primo confronto con le amministrazioni locali sul tema delle bonifiche. Ha inoltre citato la riunione convocata da Michele di Bari il primo febbraio, finalizzata a garantire continuità alle misure di risanamento ambientale e alle attività di prevenzione e controllo del territorio. Tuttavia, la risposta del ministro non ha soddisfatto l’interrogante, con Borrelli che ha ribadito la necessità di un’azione più incisiva su due aspetti fondamentali: il riconoscimento di percorsi prioritari per le cure e gli screening destinati alle vittime dell’inquinamento e l’accelerazione delle bonifiche.

A suo avviso, il Governo deve agire con urgenza, senza ulteriori ritardi. Nel suo intervento ha anche esortato il ministro a impegnarsi personalmente, andando oltre le sue competenze formali, perché dopo la sentenza della Corte Europea non è più possibile deludere le aspettative dei cittadini che hanno presentato ricorso. Ha poi concluso sottolineando come un intero territorio stia chiedendo giustizia al Governo e al Parlamento, indipendentemente dalle appartenenze politiche.

di Mariano Scuotri

nicola de chiara giornalista
Nicola De Chiara