Un’indagine di Greenpeace ha rivelato livelli critici di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nell’acqua potabile di diverse città italiane, compresa Aversa.
Lo studio, intitolato “Acque senza veleni”, ha campionato 235 città tra settembre e ottobre 2024, evidenziando una situazione critica soprattutto nel sud Italia.
Ad Aversa, la concentrazione di PFAS ha raggiunto i 2,4 nanogrammi per litro, posizionandola tra i comuni più contaminati della provincia di Caserta. La situazione a Caserta è ancora più preoccupante: il valore di TFA (acido trifluoroacetico), sostanza impossibile da rimuovere con i tradizionali processi di potabilizzazione, ha toccato i 56,2 nanogrammi per litro, il livello più alto registrato in tutta la Campania. Questi dati, secondo Greenpeace, rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica.
I PFAS, composti chimici estremamente persistenti e tossici, includono sostanze come il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (sulfonato di perfluoroottano), entrambi potenzialmente cancerogeni. La presenza di tali sostanze nell’acqua potabile solleva serie preoccupazioni riguardo agli effetti a lungo termine sulla salute della popolazione.
L’indagine di Greenpeace ha evidenziato la Campania come una delle regioni più colpite, con Napoli che registra i livelli più alti di PFAS (6,3 nanogrammi per litro), seguita da Montoro, Aversa e Giugliano. Caserta, con il suo elevato livello di TFA, rappresenta un caso emblematico di contaminazione diffusa che richiede interventi immediati e mirati.
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, ha denunciato l’inazione del governo, definendo “inaccettabile” l’inerzia di fronte a questa emergenza sanitaria. Greenpeace chiede un divieto immediato della produzione e dell’uso dei PFAS, promuovendo l’adozione di alternative sicure già disponibili sul mercato. La petizione lanciata dall’organizzazione ambientalista ha raccolto oltre 136.000 firme, ma finora non ha portato a significative azioni legislative.
Mentre la petizione continua a raccogliere adesioni, Aversa dovrà far fronte alle possibili conseguenze di una contaminazione che potrebbe di avere effetti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. La mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni alimenta preoccupazione e frustrazione tra i residenti. L’urgenza di interventi decisivi è ormai innegabile.
di Ugo Persice Pisanti