A Sant’Arpino, lo “Spazio Maccus Officina delle Arti” di Gianni Aversano, con le sue interessanti proposte artistiche, si afferma sempre più come un importante riferimento culturale del territorio.
L’ultimo spettacolo andato in scena ieri 19 gennaio 2024, è “I Cinque Figli ” , tra le 50 favole del Cunto de li Cunti , ambientata nel ‘600, ispirata a Giambattista Basile, testo e regia di Antimo Casertano. Antimo Casertano, attore di teatro formatosi presso l’ Accademia del Teatro Bellini di Napoli, attualmente impegnato sul set di “Un posto al Sole” nel ruolo di Pino il postino, è l’unico protagonista in scena di questo spettacolo, che affronta temi sociali attuali di cui ad oggi si avverte una sorta di sradicamento nell’animo umano quasi a portare a quella “Disumanizzazione” di cui tanto si parla.
Il valore della famiglia, l’unione, l’amore, la passione l’etica, la morale, il coraggio, la relazione padre /figlio …tutti temi centrali nello spettacolo. L’attore interpetra tutti i personaggi di questa favola dove il fulcro è la relazione tra il padre Pacione e i suoi 5 figli.
Da un punto di vista psicopedagogico-educativo del teatro, la figura del padre rimanda all’importanza di quanto sia salvifico essere radicati, con uno stretto contatto alla realtà che si vive, spingendo lo stesso padre ad infondere fiducia ai propri figli, lasciandoli liberi di seguire il proprio desiderio/destino, la proprie virtù e risorse. Dall’altro si denota quanto in questa relazione Padre/figlio ci sia la forza, il coraggio, la tenacia, l’unione, nell’affrontare le intemperie della vita, attraverso il loro viaggio in barca per liberare la figlia del re.
In questo viaggio Pacione, il padre, è sempre presente, un osservatore che accompagna come un padre nella realtà dovrebbe fare: stare accanto né un passo avanti né uno indietro ma accanto.

Da sottolineare la maestria e le doti attoriali di Antimo Casertano nell’interpretazione dei 6 personaggi con voci e dialetti diversi, coinvolgendo il pubblico ed assolvendo al reale ruolo guida dell’attore, fanno sì che la sala gremita sia sempre attenta al racconto. Una scenografia semplice, dove la presenza scenica irrompe a riprova che la semplicità quando è supportata da Talento, quest’ultimo un termine abusato nell’arte, vince sempre.
Antimo Casertano, con il suo teatro di impegno socio culturale e di inclusione, porterà in scena un altro spettacolo il 24 gennaio alle ore 21,00 al teatro “De Filippo” di Arzano dal titolo “Gemito l’art d’o pazzo”, ispirato alla vita di Vincenzo Gemito dove il sentire dell’artista mal si sposa con la mercificazione dell’arte.
di Luisa Tirozzi
Nelle foto: due scene dello spettacolo