Negli ultimi tempi, sui social network, sono sempre più numerosi i post che prendono in giro le istituzioni per l’emissione degli allarmi meteo, ritenuti da alcuni eccessivi o ingiustificati. A prima vista, per i profani, sembrano a volte notizie esagerate, ma in realtà l’allerta meteo non viene mai emesso senza una valutazione attenta e ponderata. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza su un tema fondamentale per la sicurezza della nostra città.
Le parole “allerta” e “meteo”, messe una accanto all’altra, sono certamente sufficienti a catturare l’attenzione di chiunque. Tuttavia, troppo spesso si fa confusione riguardo al loro significato. È importante capire che questi avvisi non sono mai lanciati con leggerezza. Se non venissero presi sul serio, il rischio sarebbe che i veri allerta meteo passassero inosservati, con conseguenze potenzialmente gravi, anche per Aversa e il suo territorio.
Un’allerta meteo è un comunicato ufficiale emesso da enti competenti, come la Protezione Civile, i Comuni, le Regioni o le Province Autonome, quando si ritiene necessario avvisare la popolazione sui potenziali rischi derivanti da eventi atmosferici estremi. Contrariamente a quanto spesso si pensa, non si tratta di un semplice avviso che preannuncia un possibile cambiamento del tempo, ma di una comunicazione precisa, studiata e puntuale, dopo aver esaminato tutte le variabili che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza delle persone e delle cose.
L’allerta meteo può essere di due tipologie: preallerta e allarme.
- Preallerta: Si attiva quando si prevede un evento atmosferico estremo a distanza di due giorni, ma senza certezza assoluta. In questo caso, il fenomeno potrebbe subire modifiche nella sua intensità, traiettoria o durata. Si tratta, dunque, di una valutazione probabilistica.
- Allarme: Si parla di allarme quando la previsione è molto più vicina nel tempo, di solito nelle 24-48 ore precedenti all’evento, e il rischio è considerato elevato o quasi certo.
L’allerta meteo viene classificato in quattro livelli di criticità, ognuno rappresentato da un colore specifico:
- Verde: Assenza di criticità.
- Giallo: Criticità ordinaria, da monitorare con attenzione.
- Arancione: Criticità moderata, con rischio di danni e disagi.
- Rosso: Criticità elevata, con rischio grave per la sicurezza delle persone e delle cose.
Questi livelli sono determinati in base alla previsione dei fenomeni atmosferici e alla loro potenziale capacità di causare danni, come tempeste di vento, uragani, forti nevicate, bufere di grandine o ondate di calore. Inoltre, l’allerta non riguarda solo i fenomeni atmosferici, ma anche il rischio legato ai fiumi e ai corsi d’acqua, come le possibili esondazioni o le piene.
L’allerta meteo arancione, in particolare, è uno dei livelli più discussi sui social, spesso oggetto di scherno. Qualche mese fa, ad esempio, molti abitanti di Aversa hanno commentato ironicamente l’emissione di un allarme arancione, quando il cielo era limpido e senza nuvole. Tuttavia, nel corso della mattinata, un violento temporale si è abbattuto sulla città, provocando danni e disagi che tutti ormai conoscono bene. Questo episodio ha dimostrato quanto possa essere impreciso e rischioso sottovalutare l’allerta, anche quando il livello di criticità sembra moderato.
Un’allerta arancione, infatti, segnala un evento meteo che, pur non essendo estremo, potrebbe causare danni significativi, come frane, allagamenti o la rottura di argini. In situazioni di questo tipo, i danni possono colpire abitazioni, terreni agricoli e infrastrutture. Inoltre, l’allerta arancione è emesso per situazioni che potrebbero causare interruzioni stradali e mettere a rischio la sicurezza dei cittadini.
La Protezione Civile è l’ente principale incaricato di gestire gli allarmi meteo e di coordinarli a livello nazionale e locale. Essa collabora con i vari Centri Funzionali e Centri di Competenza regionali, che analizzano le previsioni e forniscono indicazioni per evitare che la popolazione si esponga a situazioni di pericolo.
Gli avvisi meteo vengono solitamente emessi con un anticipo di 24-48 ore, in modo da consentire alle autorità e ai cittadini di prendere le necessarie precauzioni. Sebbene non tutti i fenomeni atmosferici possano essere previsti con assoluta certezza, l’obiettivo dell’allerta è prevenire i danni e le vittime, evitando allo stesso tempo di creare panico inutile.
Tra le misure di sicurezza che vengono adottate in caso di allerta meteo, una delle più comuni è la chiusura delle scuole, non solo per proteggere alunni e personale, ma anche per evitare il caos che potrebbe scaturire da genitori ansiosi che accorrerebbero nelle scuole al primo segno di maltempo.
Inoltre, è fondamentale che la popolazione rispetti le prescrizioni della Protezione Civile: se viene sconsigliato di uscire di casa o percorrere determinati tratti di strada, è meglio seguire queste indicazioni per evitare il rischio di incidenti o danni.
Gli allerta meteo sono strumenti fondamentali per proteggere la cittadinanza dai pericoli legati ai fenomeni atmosferici estremi. È essenziale che vengano presi sul serio, anche quando il rischio sembra lontano o esagerato.
Come dimostra il caso di Aversa dei mesi scorsi, un’allerta arancione può sembrare eccessivo, ma in realtà serve a preparare la comunità a possibili situazioni di emergenza. Rispettare l’allerta meteo non significa vivere nel terrore, ma piuttosto adottare un comportamento prudente per proteggere se stessi e gli altri.
di Ugo Persice Pisanti