Sono trascorsi trentacinque anni da quando frequentavamo il liceo, eppure il tempo sembra essersi fermato, almeno per ciò che concerne le problematiche delle nostre scuole di ogni ordine e grado.
Da quelle dell’infanzia, di competenza comunale, alle superiori, di competenza provinciale, il
destino è il medesimo. Turni pomeridiani e assenza e/o cattivo funzionamento degli impianti di riscaldamento.
Problemi che si fanno sentire ancor di più in questi giorni di freddo pungente che ha
costretto molte amministrazioni comunali campane, compresa la nostra, ad adottare un’ordinanza di chiusura delle scuole per “allerta meteo”.
Emblematico ciò che sta accadendo al liceo “Fermi” – di nome e di fatto, si direbbe – di Aversa che al danno dei doppi turni “sine die”, ha aggiunto la beffa dei riscaldamenti fuori uso che, dal rientro in classe dopo le festività natalizie ad oggi, sta costringendo alunni e professori a svolgere l’attività didattica non solo in orari inadeguati ma per di più “al freddo e al gelo”.
Palpabile l’agitazione tra gli studenti e le loro famiglie che vorrebbero protestare per far valere i loro diritti, seriamente compromessi, in nome di quell’esercizio di libertà
che la scuola dovrebbe sempre garantire e promuovere e non invece, come troppo spesso accade, soffocare sul nascere!
di Irene Motti