Ancora una barbara aggressione ai danni di un minore ad Aversa. Teatro della violenza ancora la zona della movida. E’ sabato 4 gennaio 2025, sono le ore 22,00 passate. Antonio, 15 anni (è insieme a suo fratello e ad altri due amici), all’uscita di un locale sul finire di via Seggio, senza una motivazione viene accerchiato. E’ prima strattonato da ragazzi stranieri (ma c’è anche qualche italiano), poi malmenato di brutto. Antonio dovrà ricorrere alle cure ospedaliere perché è preso a pugni, calci, schiaffi. Alla fine del pestaggio brutale gli strappano una piccola catenina d’oro che porta al collo, ricordo del suo padrino di battesimo, di poco valore. Gli aggressori sono visibilmente ubriachi e forse drogati. Due di loro tirano fuori anche dei coltelli e minacciano: “Ed ora se parli ti uccidiamo”. Il fratello e gli altri ragazzi non hanno reagito, sperando che tutto finisse presto. E bene hanno fatto.
Il papà di Antonio, chiamato dal fratello, si reca subito sul posto. Dopo un vivace scambio di opinioni, il papà ha una colluttazione con l’esercente che, mentre vede chiamare le forze dell’ordine, esclama: “Io conosco bene chi ha aggredito tuo figlio”. Il papà di Antonio, Francesco, da casa ha chiamato il 112 ed il 113 senza avere risposte. Dopo 40 minuti è finalmente intervenuta una volante della Polizia. Ai due poliziotti il papà ha fatto presente che all’interno del locale era ancora presente uno degli aggressori, che il figlio aveva riconosciuto. I poliziotti gli hanno risposto: “Non possiamo intervenire per una questione di ordine pubblico. Noi siamo solo in due, lì ci saranno almeno 20-30 ragazzi”. Il papà ha chiesto allora di chiamare i rinforzi, perché c’era la possibilità di trovarlo ancora con la refurtiva addosso uno degli aggressori del figlio, ma le forze dell’ordine se ne sono andate. E Francesco non nasconde l’amarezza: “Questa è la cosa che mi ha fatto più male. siamo rimasti soli. Se neanche la Polizia ci difende, non so davvero dove si deve andare a finire. Ho fatto anche presente che l’esercente aveva venduto un superalcolico ad un minore di 16 anni, anche in questo caso sono stato completamente ignorato. Mentre ne parlavo, indicavo ai poliziotti anche che dal locale continuavano ad uscire minori con in mano alcolici e che erano passate le 22,00, quindi alcolici dati anche fuori orario”.

Il giorno dopo il papà, da quanto ci ha dichiarato, ha denunciato anche alla Polizia Municipale la vendita dei superalcolici a minori chiedendo la chiusura del locale, facendo presente che era stata violata, oltre alla legge, un’apposita ordinanza del Sindaco. E si è sentito rispondere: “Ora attenzioniamo il locale”. “Che significa? – si chiede deluso Francesco. La verità è che nessuno fa rispettare la legge, perché se quella stessa sera chiudi il locale, e poi lo fai anche per gli altri locali che non rispettano le regole la cosa finisce lì. C’è paura, non si può camminare per strada. Queste baby gang ti assaltano anche se sei con la famiglia. Ho saputo che hanno preso a schiaffi un bambino di 12 anni per togliergli le 15 euro che aveva in tasca. Non capisco perché la Prefettura non interviene, aumentando le forze dell’ordine ad Aversa, anche se sono convinto che ci vorrebbe l’esercito. Voglio dire questa cosa. Un mese fa i miei figli con altri amici andarono in un locale a San Domenico. Dopo dieci minuti me li ritrovai a casa. Quando chiesi cosa era successo, mi dissero che avevano chiesto uno spritz e che il gestore gli aveva chiesto i documenti, rifiutandosi, poi, di darglielo. Io scesi da casa, andai nel locale e li ringraziai. I miei figli per un paio di settimane non li ho fatti uscire. Ecco, tutti dovrebbero rispettare la legge, ma purtroppo ci sono mascalzoni che per guadagnare cinque euro in più sono pronti a tutto”.
di Nicola De Chiara
Nelle foto la movida ad Aversa ed il luogo dell’aggressione al 15enne