Aversa è una città senza un museo civico ma non senza musei. C’è il Museo Diocesano, bellissimo. C’è il Museo della “Rota degli Espositi”, bello e singolare. C’è il Museo del Presepe a San Francesco. Ed è di quest’ultimo che vogliamo parlarvi. A Dalmine, Comune nel bergamasco, c’è il Museo del Presepio con una collezione unica al mondo, più di novecento presepi differenti per epoca, provenienza, dimensione e materiale, dai preziosi presepi del ‘700 a quelli dei maestri contemporanei. Ma quello di Aversa non demerita affatto. Conserva più di cento presepi che si possono ammirare in una location d’eccezione qual è il complesso di San Francesco delle Monache. Cento presepi di materiali e fatture diversi, grandi e piccoli, di stili diversi, legati alla tradizione partenopea o più moderni: tutte opere di maestri d’arte presepiale o di semplici appassionati di quest’arte affascinante, raccolte nei 31 anni del Concorso Presepi promosso da don Pasqualino De Cristofaro, rettore di San Francesco. Un museo che vale la pensa visitare e che sarà aperto fino alla metà di gennaio, di mattina e di pomeriggio.
Noi lo abbiamo fatto anche quest’anno e di questa nostra visita vogliamo parlarvi. Tutti i presepi hanno destato la nostra meraviglia, ma ci hanno particolarmente colpito due opere che, guarda caso, si trovano l’una davanti all’altra, nel salone del coro superiore dell’ex monastero. Oltre alla loro singolarità e bellezza, ci ha colpito la storia di questi presepi, che li unisce più di quanto si possa immaginare. Entrando sulla destra abbiamo ammirato il primo presepe. L’autore è il prof. Mariano Di Nardo, Presidente dell’Associazione “Amici del Presepe di San Francesco”, un vero maestro nell’arte presepiale. Di Nardo ha realizzato tanti presepi tra quelli in mostra, ma questo è singolare ed ha una storia singolare. Ascoltiamo l’autore. “Questo presepe – ci dice – è realizzato con una pianta di cappero, che ho trattato trasformandola in un rosso corallo. Questa pianta cresceva sopra la cupola della chiesa di San Francesco. Sette, otto anni fa accadde che una tempesta di pioggia e fulmini colpì la cupola, danneggiando anche le mattonelle che la ricoprono, e la pianta cadde giù. L’ex Sindaco De Cristofaro si innamorò di questa pianta, voleva addirittura comprarla. Decisi di farci un presepe”. Questa è la storia del presepe realizzato con una pianta di cappero da Di Nardo.
E’ questo stesso presepe ad ispirare l’altro, che ci ha lasciato ugualmente senza parole per la difficoltà di realizzazione, un presepe ora esposto proprio di fronte a quello di Di Nardo. L’autore è Mimmo Stabile, vice Presidente dell’Associazione “Amici del Presepe di San Francesco”. “Guardando il presepe realizzato da Di Nardo – ci dice – e conoscendo la storia di quella pianta, mi dicevo sempre: qui manca qualcosa. Manca la cupola di San Francesco. Nino mi disse: tu sei capace di farla? Ed io mi sono messo al lavoro”. Nel 2020, un anno dopo la realizzazione del presepe di Di Nardo, Stabile inizia a lavorare ad un presepe meraviglioso che riproduce la grande cupola di San Francesco, con a fianco il campanile, appoggiata su arcate che richiamano quelle del chiostro e che fanno da capanna alla natività. Sentiamo ancora l’autore. “Sono stato molto attento alle proporzioni, la misura della singola mattonella è proporzionata rispetto a quella di tutta la cupola. Come ho realizzato il rivestimento? Dopo vari tentativi che non mi soddisfacevano sono ricorso al das, la comune pasta da modellare. Ho preso una bic, le ho tolto la carica ed ho utilizzato la punta conica intrisa nel das per fare le palline che coloravo e mettevo ognuna al suo posto”. Un lavoro pazzesco, di grandissima pazienza, ma il risultato ci dice che ne è valsa la pena, come potete osservare dalle foto. Insomma, ci sono due motivi in più per visitare il Museo del Presepe di San Francesco in Aversa. Siete ancora in tempo, non lasciatevi sfuggire l’occasione di ammirare delle vere e proprie opere d’arte.
di Nicola De Chiara
Nelle foto il presepe di Mimmo Stabile ed il presepe di Mariano Di Nardo