Se Atene piange Sparta non ride: ad Aversa maggioranza ed opposizione come le storiche rivali città ateniesi. Sui primi mesi di amministrazione Matacena deve calare, come ampiamente detto, immediatamente il sipario per il bene di Aversa e della stessa maggioranza che sostiene la sindacatura del presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli Nord. Ma non stanno meglio sul versante dell’opposizione. Il recente manifesto che titola “Matacena Sindaco d’Insuccesso”, firmato da Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Lega e Forza Aversa, ha evidenziato anche …l’insuccesso delle forze di minoranza. A cominciare dalle sorprendenti dichiarazioni del consigliere comunale Dino Carratù, unico esponente in Consiglio comunale di Forza Aversa che, pur condividendo il contenuto del manifesto, ha ammesso di non esserne a conoscenza. L’altra singolarità è che nel manifesto c’è il simbolo della Lega, che non ha partecipato alle elezioni comunali, e non c’è quello di Farinaro Sindaco, la lista di supporto al principale competitor di Matacena, che pure ha espresso due Consiglieri comunali. Chi ha partorito questa iniziativa poco condivisa, che sembra mettere in evidenza oltre le debolezze di Matacena anche quelle della minoranza? Per rifarci ancora ad Atene e Sparta, quale modello politico è prevalso in questa decisione? Quello ateniese o democratico (Atene era la città democratica per eccellenza) o quello spartano o oligarchico (a Sparta il potere era concentrato nelle mani di pochi)? Ne vedremo ancora delle belle…
Una cosa è certa: il manifesto certifica un singolare dato politico, emerso fin dalle prime battute del nuovo Consiglio comunale normanno: l’opposizione a Matacena è rigidamente divisa in due tronconi, quello che fa riferimento al centrodestra e quello che fa riferimento al centrosinistra. Due opposizioni, con due teste, come quelle del dio romano Giano. E come Giano aveva due volti (Bifronte) per la sua capacità di guardare il futuro ed il passato, così l’opposizione a Matacena si è sdoppiata nel centrodestra, che guarda soprattutto al futuro risultato regionale (sperando di rivedere nell’eden della politica il rappresentante della terza generazione dei Bisceglia), e nel centrosinistra che, mentre gioca a mettere in difficoltà Matacena, pensa soprattutto al passato, a quello che si deve ancora realizzare di quanto deciso e dettato dall’amministrazione uscente. Un’opposizione che segue due linee non convergenti e che non trova motivo di unione neanche in un manifesto contro l’operato dell’amministrazione in carica. Matacena ringrazia e si sfrega le mani.
di Nicola De Chiara
Nella foto Augusto Bisceglia e Dino Carratù