Anche quest’anno, i festeggiamenti di Capodanno ad Aversa e nel Casertano in generale non sono stati esenti da incidenti, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e le ordinanze di divieto. Il bilancio complessivo è di nove feriti, di cui uno particolarmente grave proprio ad Aversa, dove un uomo, trasportato all’Ospedale Moscati, ha subito l’amputazione di una mano a causa dell’esplosione di un fuoco d’artificio illegale.
Secondo il comando provinciale dei carabinieri, tra i feriti figura anche un 25enne di Casagiove che ha riportato un trauma facciale con una prognosi di quindici giorni. Altri tre incidenti, fortunatamente meno gravi, si sono verificati a Castel Volturno, Caserta e nell’agro aversano.
Ad Aversa, allo scoccare della mezzanotte, il cielo si è illuminato di fuochi d’artificio. Non solo i classici “bengala” e “stelline”, ma anche ordigni dal nome pittoresco come “bomba di Putin” e “missile di Zelensky”, esplosi nonostante il divieto imposto dal sindaco. Il risultato? Strade colme di detriti e un’atmosfera caotica, aggravata dall’abuso di alcolici consumati senza controllo da giovani e meno giovani.
Come da tradizione, non sono mancati i gesti retrò di chi getta vecchi oggetti dalle finestre, contribuendo al caos notturno. A fine serata, la città si è ritrovata con strade disseminate di vetri e residui di bottiglie, che riflettevano la luce come un surreale tappeto di stelle.
Grazie al pronto intervento della Tekra, i danni visibili sono stati rapidamente ridotti, ma l’episodio grave dell’amputazione di una mano resta un monito per tutti. Nonostante gli eccessi, Aversa si è dimostrata resiliente, affrontando con determinazione il nuovo anno.
Il bilancio finale? Una città che, pur cavandosela “abbastanza bene”, ha ancora molto da migliorare per garantire festeggiamenti più sicuri e rispettosi.
di Giuseppe Cristiano