Oggi, 26 dicembre 2024, alle ore 12, si è conclusa in piazza Municipio ad Aversa la passeggiata collettiva silenziosa, partita alle 11 dall’Arco dell’Annunziata e organizzata dal dottor Nazario Di Cicco in segno di protesta per le ormai note vicissitudini (la “colpa del Di Cicco è quella di aver evidenziato che negli ospedali ci sono troppe morti evitabili), sfociate in vera e propria persecuzione, che lo accompagnano da troppi anni.
La passeggiata è stata organizzata per testimoniare la rinnovata necessità di avere pace e unità tra i “malati” e il moribondo “Sistema Sanitario Nazionale”. Il dottor Di Cicco ha aperto il corteo con il cartello con cui gira l’Italia: “Il malato non è merce”. Nell’ultimo anno lo ha portato in giro per l’Italia: Montecitorio, San Pietro, Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Potenza, Napoli, raccontando a tutti la sua storia. Quando arriva in una piazza o in una strada, poggia il cartello a terra e si siede accanto. In ogni posto riceve strette di mano in segno di solidarietà, risponde alle domande e riceve (e dà) abbracci sinceri da centinaia e centinaia di increduli passanti, italiani e stranieri.
Alla domanda “Dove ha ricevuto più attenzione?” risponde: “A Bologna, in piazza Maggiore, una signora si è inginocchiata davanti a me e al cartello, stringendo un bambino di 6-7 anni. E, quando le ho chiesto se avesse bisogno di qualcosa, piangendo, mi ha risposto: ‘sto spiegando a mio figlio che lei lo sta facendo per lui’”.
Il suo viso dimostra tanta amarezza e stanchezza. Si vede che ha bisogno di essere accompagnato da persone che lo rispettano e sono solidali con lui. Ha bisogno di stringere mani calde e di vedere occhi sinceri. Ha bisogno di gesti concreti.
Ecco perché oggi i partecipanti portavano con sé un fazzoletto bianco o una garza con due macchie rosse vicine. Il fazzoletto bianco richiamava il gesto disperato di chi corre verso il pronto soccorso, con speranza, simbolo della richiesta d’aiuto del malato. Le due macchie rosse rappresentavano il sangue dei pazienti e la loro sofferenza, così come il sangue del personale sanitario, che lotta ogni giorno tra difficoltà, carenze, aggressioni e un sistema sanitario che “qualcuno” ha interesse a non far funzionare. Insieme, queste due macchie sono i segni della malattia del nostro SSN e del dolore che tocca tutti i pazienti e i sanitari.
Ad un segnale del dottor Di Cicco, tutti i presenti, alcune centinaia, hanno agitato il fazzoletto per sottolineare in maniera semplice, ma carica di significato, che “il malato non deve essere considerato una merce” e che difendere la sanità pubblica, gratuita, democratica, solidale e universale è un dovere che spetta a tutti i cittadini italiani (tranne a quelli che lucrano miliardi con la sanità privata).
Sentito in merito, Di Cicco ha affermato che non si arrenderà tanto facilmente fino a quando non avrà ottenuto giustizia e che alla metà di gennaio del prossimo anno subirà l’ennesimo processo con l’accusa (che respinge con la massima decisione) di aver presentato, per difendersi, certificazioni compiacenti. Staremo a vedere. Noi di Nero su Bianco seguiamo la vicenda da anni e abbiamo tutta l’intenzione e il dovere di continuare a farlo. E così faremo!
di Ugo Persice Pisanti