E’ stato inaugurato ufficialmente mercoledì 27 novembre presso la sala consiliare del
Comune di Aversa il percorso della “Casa di semiautonomia per donne maltrattate Filomena
Morlando”, un luogo che avrà sede nel bene confiscato alla camorra di via Gramsci 75 ad
Aversa.
La casa, che dispone di tre camere e potrà accogliere fino a quattro famiglie per volta,
diventerà uno spazio sicuro dove le donne che hanno concluso un percorso di uscita dalla
violenza domestica potranno trovare un canale sicuro per intraprendere il cammino verso
l’autonomia sociale e finanziaria, con il supporto e l’accoglienza di personale specializzato.
L’iniziativa rientra nel più ampio progetto S.F.E.R.A. (“Sinergie e Formazione per
Empowerment della Rete Antiviolenza”), finanziato dalla Fondazione con il Sud, attivo tra
Napoli, Caserta e ora anche Aversa. La struttura sarà gestita da Cooperativa “Spazio Donna”
e associazione “Patatrac”, con la partecipazione dell’organizzazione umanitaria “We World”
e il supporto istituzionale del Comune di Aversa, proprietario dell’immobile, della Regione
Campania e dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
“La giornata di oggi non è il raggiungimento di un traguardo finale, ma bensì l’inizio
dell’opportunità che diamo alle donne che intraprendono con tenacia e costanza, il percorso
di fuoriuscita dalla violenza di genere” ha affermato in apertura dell’inaugurazione Roberta
Fiore di “WeWorld”.
“Credo che la vicinanza ai contesti sociali da parte delle Istituzioni sia fondamentale – ha poi
aggiunto la Consigliera Regionale Roberta Gaeta, intervenuta all’evento – I problemi sono
tanti, e sentire di essere soli è avvilente. La mia storia comincia proprio con l’impegnarsi per
aiutare donne che avevano subito violenza, e oggi credo che sia un bel giorno, in cui stiamo
parlando di un progetto concreto, vero, realizzato tra l’altro in un bene confiscato alla
criminalità, come simbolo dello Stato che vince”
L’apertura della casa è stata resa possibile grazie anche alla collaborazione del Comune di
Aversa, che, prima con il Commissario Prefettizio Gerardina Basilicata e poi con l’attuale
Primo Cittadino Francesco Matacena, ha messo sin da subito a disposizione la propria
macchina burocratica per l’avviamento del progetto.
“Questo è il ruolo delle istituzioni: attivarsi, mettere in moto tutti i meccanismi, azionare tutte
le leve giuste per centrare gli obiettivi – ha affermato il Sindaco Matacena – oggi in un
territorio in cui le Istituzioni combattono da tanto tempo ogni forma di criminalità, iniziamo
una bella storia in cui terzo settore e Stato si mettono insieme a garanzia dei diritti delle
categorie più socialmente fragili, come le donne vittime di violenza”
“Io, come donna cresciuta nelle Istituzioni – ha aggiunto il Prefetto Gerardina Basilicata, che
ha guidato il comune normanno da ottobre 2023 a giugno 2024 – mi sento dire che molti passi avanti li abbiamo fatti, e questo di oggi è sicuramente un grande passo verso il supporto concreto alla categoria femminile per la vera parità di genere in un territorio in cui non è per niente facile agire per lo Stato, anche a causa della carenza di mezzi e di personale”.
L’intitolazione a Filomena Morlando non è casuale: Filomena, 25enne di Giugliano in
Campania, fu ammazzata il 17 dicembre 1980 in un agguato camorristico in cui ovviamente
non c’entrava nulla.
E’ una vittima innocente, e la sua storia, conosciuta successivamente
grazie all’impegno della sua famiglia e dell’associazione “Libera contro le mafie” che ne
hanno voluto preservare la memoria, è la stessa di tante giovani donne che allora ancora più
di oggi si ritrovavano a combattere per la propria emancipazione contro stereotipi e archetipi del patriarcato, ancor più difficili da abbattere in terra di camorra. Filomena voleva diventare maestra elementare, ma non ha potuto perché il male che attanaglia i nostri territori l’ha colpita e fermata per sempre.
Oggi il suo nome invece campeggerà all’ingresso di un luogo che vuole essere non un
semplice rifugio, ma un punto di partenza per permettere a donne di tutte le età di prendere il controllo della propria vita lasciandosi alle spalle chi avrebbe voluto averne il pieno
controllo.
di Mariano Scuotri