Un’importante mobilitazione sta caratterizzando l’Agro Aversano, dove la prospettiva della costruzione di un nuovo impianto biodigestore sta generando preoccupazione tra cittadini, istituzioni e rappresentanti religiosi. La rete sociale “Essere Speranza”, in stretta collaborazione con le comunità ecclesiali locali, ha recentemente indirizzato una missiva al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, evidenziando le criticità del progetto.
Al centro della controversia si trova l’impianto previsto nella zona industriale di Gricignano d’Aversa, un’opera con capacità di trattamento di 110.000 tonnellate annue. La localizzazione, in un’area che coinvolge anche i territori di Teverola, Carinaro e Marcianise, con ripercussioni su Aversa e Acerra, sta sollevando numerose perplessità. La mobilitazione popolare ha già visto una significativa manifestazione con oltre duemila partecipanti, guidata da diversi primi cittadini e dal vescovo della diocesi di Aversa, Angelo Spinillo.
Quest’ultimo ha assunto un ruolo di primo piano nel dibattito, sostenendo l’importanza di un dialogo effettivo con la popolazione locale. Le preoccupazioni della comunità trovano fondamento nei dati dell’Istituto Superiore di Sanità che documentano un incremento significativo di patologie gravi nelle province di Napoli e Caserta, con particolare incidenza nella popolazione giovane. Gli abitanti di un territorio, già provato dalle problematiche della cosiddetta Terra dei Fuochi, manifestano timori per ulteriori impatti ambientali. La petizione inoltrata al Quirinale si articola in tre richieste fondamentali: la possibilità di un’udienza presidenziale per i rappresentanti di “Essere Speranza”, l’elaborazione di nuove normative per la valutazione dell’impatto sanitario degli impianti industriali, e un confronto diretto con Edison Spa per riconsiderare il progetto.
di Enrico Gioiello