Mons. Giovanni D’Aniello, Arcivescovo titolare di Paestum e Nunzio Apostolico in Russia e in Uzbekistan, in visita al Comune di Aversa, ha incontrato il primo cittadino, Francesco Matacena, assieme ad una delegazione dell’Amministrazione e del Comune.
Accompagnato da Stefano Di Grazia, amico di vecchia data del Diplomatico nato ad Aversa 69 anni fa, l’Arcivescovo si è trattenuto questa mattina con il Sindaco, il Segretario Generale del Comune, Emanuela De Chiara, l’Assessore alle Politiche Sociali, Eufrasia Cannolicchio, e chi scrive. Una conversazione che ha coinvolto tutti i presenti, con mons. D’Aniello che si è detto felice di poter ritornare nella sua città quando gli impegni diplomatici glielo permettono, ricordando luoghi e persone che hanno segnato soprattutto la sua gioventù. Il sindaco Matacena lo ha ringraziato a nome della città, che è orgogliosa di annoverarlo tra i cittadini illustri. All’arcivescovo D’Aniello l’Amministrazione comunale intende finalmente consegnare la speciale benemerenza, già deliberata dal Consiglio comunale nel 2014, in segno di stima e di riconoscenza per la profonda vicinanza da sempre dimostrata alla sua terra d’origine. Matacena ha, poi, donato a mons. D’Aniello il gagliardetto della città e una copia dell’Album Cimarosiano, il testo sulla città di Aversa realizzato da Rosano nel lontano 1901 e fatto ristampare anastaticamente nel 2009.
D’Aniello ha frequentato il Seminario vescovile di Aversa. Ordinato sacerdote nel 1978, è presto entrato nel servizio della Segreteria di Stato vaticana con la prima nomina in qualità di titolare di nunziatura, nel 2001, nella Repubblica democratica del Congo. E’ stato, poi, Nunzio Apostolico dal 2010 al 2012 di Thailandia, Cambogia, Myanmar e Laos e, dal 2012, rappresentante del Papa in Brasile. Monsignor D’Aniello, che non ha mai interrotto i rapporti con la nostra Diocesi, torna spesso ad Aversa per incontrare familiare, amici e la comunità scout della quale fa parte.
di Nicola De Chiara
Nella foto, da sinistra: Nicola De Chiara, Stefano Di Grazia, Emanuela De Chiara, mons. Giovanni D’Aniello, Francesco Matacena ed Eufrasia Cannolicchio