Ogni anno, dal 18 al 24 novembre, si celebra la Settimana Mondiale per la Consapevolezza sull’Antibiotico-Resistenza. Anche l’ASL di Caserta ha deciso di partecipare a questa importante iniziativa per sensibilizzare la popolazione su un problema sanitario di portata globale. L’antibiotico-resistenza, ovvero la capacità dei batteri di resistere agli effetti degli antibiotici, rappresenta una delle maggiori sfide per la salute pubblica.
Esistono diverse forme di antibiotico-resistenza. Una forma più semplice e naturale è quella intrinseca, legata direttamente alla natura del batterio. Alcuni batteri possiedono naturalmente una resistenza innata a certi antibiotici. Tuttavia, esiste anche un altro tipo di resistenza, acquisita, in cui un batterio inizialmente sensibile a un antibiotico sviluppa, nel tempo, una resistenza che lo rende immune agli effetti del farmaco. Questo fenomeno può essere causato da mutazioni genetiche o dal trasferimento di materiale genetico da un microrganismo resistente a uno sensibile.
Questo meccanismo è stato osservato fin dall’inizio delle terapie antibiotiche, con l’introduzione della penicillina nel XX secolo. Già dopo pochi anni, si iniziarono a osservare ceppi di batteri resistenti alla penicillina. Nel corso del tempo, l’antibiotico-resistenza è diventata una minaccia sempre più grave, costringendo a immaginare scenari apocalittici in cui le infezioni batteriche potrebbero non essere più curabili a causa della resistenza dei batteri agli antibiotici disponibili.
L’antibiotico-resistenza è definita la “pandemia silenziosa” perché, a differenza della pandemia da COVID-19, determina ogni anno 15.000 morti in Italia in modo silente. L’Italia è il paese con il più elevato numero di decessi da antimicrobico-resistenza in Europa. Questo è dovuto allo sviluppo e alla circolazione di batteri resistenti all’azione degli antibiotici, che costituiscono una vera minaccia per la salute pubblica. Tra questi batteri, ricordiamo l’Acinetobacter baumannii resistente ai carbapenemi, che causa infezioni alle vie respiratorie difficili da trattare, e la Pseudomonas aeruginosa, resistente ai carbapenemi, che infetta sangue, ossa e vie urinarie. Infine, lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente è molto temuto in sala operatoria, essendo responsabile di oltre il 50% delle infezioni del sito chirurgico.
I sistemi sanitari nazionali di tutto il mondo si interrogano fortemente su questo tema. La lotta contro l’antibiotico-resistenza è una corsa continua: ogni volta che viene creato un nuovo antibiotico, i batteri riescono a disattivarlo nel giro di pochi anni. È necessario un cambiamento nel paradigma dell’uso degli antibiotici, promuovendo un uso sicuro, appropriato e parsimonioso di questi farmaci.
Lo scenario che si prospetta nell’ambito oncologico nei prossimi decenni è quello di uno sviluppo di farmaci sempre più mirati e intelligenti, come la target therapy, che prende di mira specifiche alterazioni molecolari responsabili del mantenimento della patologia oncologica. Un esempio esemplificativo è il tumore del polmone, per il quale sono già disponibili nove target molecolari utilizzabili per la cura. Anche l’immunoterapia, che riorganizza le cellule del sistema immunitario per combattere il tumore, ha portato a tassi di sopravvivenza e guarigioni inaspettate rispetto alle prospettive di un decennio fa. Tuttavia, questi progressi potrebbero essere vanificati da una banale infezione nel paziente oncologico, a causa dell’immunodepressione che rende il paziente vulnerabile a infezioni virali o batteriche resistenti agli antibiotici.
Questo divario acuisce ulteriormente il problema delle case farmaceutiche, che sono sempre più orientate verso lo sviluppo e l’innovazione tecnologica e scientifica per nuovi farmaci. Tuttavia, l’insorgenza della farmacoresistenza potrebbe disincentivare le case farmaceutiche dallo sviluppo e dalla commercializzazione di nuovi antibiotici. Questo rende l’antibiotico-resistenza un vero e proprio problema di sanità pubblica, che richiede l’adozione di tutte le opzioni disponibili per contrastare l’insorgenza di questo fenomeno.
L’obiettivo prioritario per l’ASL di Caserta è la promozione dell’uso corretto, appropriato e parsimonioso degli antibiotici, quale pilastro fondamentale per mantenere l’efficacia nel tempo e contrastare la resistenza agli antibiotici. Sono stati attuati percorsi sanitari che vedono la sinergia e la collaborazione di diversi professionisti sanitari, tra cui farmacisti ospedalieri, medici con competenze infettivologiche e microbiologi. Questa collaborazione è essenziale sia all’interno dell’ospedale che sul territorio, dove si lavora in intesa con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie di comunità per promuovere l’appropriatezza prescrittiva degli antibiotici.
Il piano nazionale della Resistenza agli Antibiotici, emanato nel 2022 e valido fino al 2025, fornisce indicazioni operative per affrontare l’emergenza dell’antibiotico-resistenza. Inoltre, è stata promossa una campagna informativa destinata agli assistiti per diffondere la consapevolezza e la comprensione di questo fenomeno. Solo con attività di comunicazione, informazione e trasparenza istituzionale si può favorire l’adozione di comportamenti corretti e stimolare la responsabilità non solo del singolo, ma di tutta la collettività nel contrastare l’antibiotico-resistenza.
di Maria BOTTA