L’Ospedale Moscati di Aversa sta attraversando una fase critica senza precedenti. Il Pronto Soccorso, secondo solo al Cardarelli di Napoli per volume di accessi in Campania, si trova ad affrontare una situazione sempre più complessa a causa di una severa carenza di personale sanitario e problemi strutturali.
I sindacati hanno portato all’attenzione pubblica una serie di criticità allarmanti. La struttura, che serve un bacino d’utenza esteso tra le province di Caserta e Napoli, opera in condizioni estremamente difficili, con un organico drasticamente ridotto di medici, infermieri e operatori sociosanitari.
La situazione è ulteriormente aggravata dai lavori di ristrutturazione in corso, che hanno dimezzato gli spazi operativi del reparto. Le conseguenze sono evidenti: difficoltà nella gestione delle barelle, limitazioni nell’erogazione dell’ossigeno per la presenza di un solo punto di distribuzione, e problemi logistici nella gestione dei pazienti.
Il personale sanitario riferisce di turni estenuanti, spesso con un solo medico in servizio, senza la presenza di specialisti fondamentali come internisti e traumatologi. Il sistema di comunicazione con i familiari dei pazienti mostra malfunzionamenti.
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la trasformazione del Pronto Soccorso in un reparto di degenza improprio, con pazienti che vi permangono per giorni, richiedendo assistenza continuativa e servizi normalmente non previsti in un’area di emergenza. Questa situazione genera un sovraccarico di lavoro per il personale già sottodimensionato.
La carenza di operatori sociosanitari stia causando un grave fenomeno di demansionamento: gli infermieri si trovano costretti a svolgere mansioni non pertinenti alla loro qualifica professionale, mentre i pochi OSS presenti devono occuparsi di compiti logistici aggiuntivi.
La radice del problema viene identificata nella mancanza di una efficace gestione territoriale dei codici minori, che confluiscono tutti al Pronto Soccorso, creando un ingolfamento della struttura. Nonostante un recente incontro in Prefettura, le problematiche persistono senza soluzioni concrete, mentre i vertici aziendali mantengono il silenzio sulla questione.
Il personale sanitario denuncia anche un aumento delle aggressioni verbali e fisiche, conseguenza della frustrazione di pazienti e accompagnatori di fronte ai lunghi tempi di attesa e alle difficoltà organizzative. Questa situazione contribuisce a creare un ambiente di lavoro sempre più stressante e potenzialmente pericoloso.
L’emergenza al Moscati rappresenta un esempio emblematico delle difficoltà che il sistema sanitario pubblico sta affrontando, evidenziando la necessità di interventi strutturali urgenti per garantire sia la qualità dell’assistenza ai pazienti che condizioni di lavoro dignitose per il personale sanitario.