Roy Haynes, leggendario batterista jazz noto come il “Padrino del ritmo”, è morto all’età di 99 anni. Figura di riferimento nella storia del jazz, Haynes ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi del genere, portando sempre la sua inconfondibile impronta. La sua lunga carriera iniziò nel 1945 e presto lo vide al fianco di artisti del calibro di Lester Young, con cui suonò dal 1947 al 1949. Durante gli anni Cinquanta, Haynes arricchì il suo percorso artistico lavorando con giganti come Charlie Parker, Bud Powell, Stan Getz, Sarah Vaughan, Thelonious Monk, Lennie Tristano, Miles Davis e Chick Corea.
Negli anni Sessanta, la sua carriera come collaboratore di lusso continuò, esibendosi con musicisti come Eric Dolphy e sostituendo Elvin Jones nel gruppo di John Coltrane, durante le assenze di quest’ultimo. Nello stesso periodo, Haynes portò avanti una carriera da leader, guidando diverse formazioni, spesso sotto il nome di “Hip Ensemble”. Le collaborazioni e le tournée proseguirono anche negli anni successivi, insieme a musicisti come Stan Getz e Gary Burton, con cui esplorò nuove sonorità e generi.
Negli ultimi anni, Haynes ha pubblicato acclamati album sotto etichette prestigiose come Verve Records e Dreyfus Records, con lavori come The Roy Haynes Trio, Fountain of Youth e Where As, quest’ultimo registrato dal vivo.
Considerato tra i batteristi più innovativi e longevi della scena jazz, Haynes ha saputo adattarsi a tutti i principali stili del genere, dal bebop all’avanguardia. La sua versatilità gli ha permesso di accompagnare con disinvoltura sia una cantante dalla voce raffinata come Sarah Vaughan sia Coltrane in una delle fasi più sperimentali della sua carriera.
Riconoscimenti per il suo contributo arrivarono più tardi nella sua vita: nel 1994, Haynes ricevette il Danish Jazzpar Prize, uno dei più prestigiosi nel jazz, e nel 2004 fu inserito nella Down Beat Jazz Hall of Fame. Nel 2011 gli venne conferito un Grammy Award alla carriera, consacrando la sua importanza nella storia della musica.
Con Haynes scompare uno degli ultimi testimoni di un’epoca del jazz segnata dal bebop, una musica intensa e veloce come la vita di quegli artisti, di cui Haynes è stato un protagonista indiscusso e un interprete ineguagliabile.