Nel cuore della notte, il Parco Pozzi è diventato teatro di un evento che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Un senzatetto alla ricerca di un po’ di calore in una fredda serata aversana ha rischiato di provocare un disastro. Il senzatetto di origine egiziana ha acceso un fuoco per trovare riparo dal gelo all’interno del locale cisterna del parco. La tranquillità della serata è stata interrotta quando i residenti di via Corcioni hanno notato un’inquietante colonna di fumo nero alzarsi verso il cielo notturno. Con prontezza, hanno dato l’allarme, innescando una rapida catena di soccorsi che ha visto protagonisti i vigili del fuoco di Aversa, immediatamente accorsi sul posto.
L’intervento tempestivo della squadra antincendio ha scongiurato quello che avrebbe potuto trasformarsi in un disastro ben più grave. Mentre le fiamme venivano domate, sul luogo convergevano anche le forze dell’ordine: pattuglie dei carabinieri e agenti della polizia locale, guidati dal comandante Stefano Guarino, pronti a ricostruire la dinamica dell’accaduto. La storia emersa dalle indagini rivela un dramma sociale nascosto dietro l’emergenza. Il protagonista, un uomo senza fissa dimora già noto alle autorità per precedenti episodi di aggressione a pubblico ufficiale, aveva cercato protezione nel locale cisterna del parco. In cerca di un po’ di calore nella notte fredda, aveva acceso un fuoco, ma il sonno lo aveva tradito.
Mentre dormiva, le fiamme si stavano propagando pericolosamente, minacciando di trasformare il suo rifugio in una trappola mortale. Per fortuna, l’uomo è riuscito a svegliarsi in tempo per mettersi in salvo, ma l’episodio solleva interrogativi sulla condizione dei senzatetto nella città e sulla sicurezza degli spazi pubblici. Il Parco Pozzi, polmone verde di Aversa e luogo di svago per famiglie e bambini, si è trovato al centro di un dibattito sulla gestione degli spazi urbani e sull’emergenza sociale. Le autorità, dopo aver identificato il responsabile, si sono trovate di fronte alla necessità di bilanciare l’aspetto legale – che ha portato alla denuncia per danneggiamento – con quello sociale di un’emergenza che riguarda le persone senza dimora, particolarmente vulnerabili durante i mesi più freddi dell’anno. L’episodio del Parco Pozzi non è solo una cronaca di un incendio evitato, ma diventa emblematico di una questione più ampia: come conciliare la sicurezza pubblica con la tutela delle fasce più deboli della popolazione? Come garantire che i luoghi pubblici rimangano sicuri e accessibili, prevenendo al contempo situazioni di pericolo generate dal disagio sociale?
È necessario un dialogo costruttivo tra istituzioni e società civile per trovare soluzioni che vadano oltre la semplice repressione, affrontando alla radice le cause che portano persone disperate a mettere a rischio la propria e l’altrui incolumità per trovare un po’ di calore in una fredda notte d’inverno. La vicenda del Parco Pozzi diventa così uno specchio delle contraddizioni della nostra società, un monitoraggio sulla necessità di politiche più inclusive e di una maggiore attenzione alle emergenze sociali che si nascondono dietro episodi apparentemente solo di cronaca.