La Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Aversa ha eseguito un’importante operazione, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. È stata data esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli. Nel mirino delle indagini è finita un’associazione per delinquere dedita alla contraffazione di marchi e al commercio di prodotti falsi, nonché alla ricettazione. In particolare, sono state colpite quindici persone, di cui cinque sottoposte agli arresti domiciliari, sette all’obbligo di dimora e tre all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’associazione si sarebbe approvvigionata di merce contraffatta, tra cui capi di abbigliamento, calzature e accessori, recanti i marchi di note griffe internazionali e nazionali.
Questa merce sarebbe stata stoccata in depositi e magazzini a disposizione del gruppo e pubblicizzata per la vendita anche sui social. Inoltre, per alcuni indagati è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per l’equivalente del profitto del reato, quantificato in oltre 2,9 milioni di euro. Si tratta di un provvedimento cautelare emesso nell’ambito di indagini preliminari. I destinatari delle misure sono quindi persone sottoposte a indagini e, pertanto, presunti innocenti fino a sentenza definitiva. L’operazione della Guardia di Finanza di Aversa rappresenta un importante risultato nella lotta alla contraffazione e all’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale.
Il sequestro di oltre 2,9 milioni di euro dimostra la rilevanza economica di questo traffico illecito, che causa gravi danni non solo ai consumatori, ma anche alle aziende che producono i marchi originali.
Questo intervento si inserisce nell’ambito di una più ampia strategia di contrasto alla criminalità economica e finanziaria, attuata dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è tutelare il mercato, i consumatori e l’immagine del “Made in Italy”, contrastando fenomeni come la contraffazione e la ricettazione che minano la sana concorrenza e l’economia legale.