Aversa e l’Agro Aversano si preparano a una manifestazione di protesta senza precedenti. Venerdì 8 novembre, cittadini, associazioni e istituzioni scenderanno in piazza per opporsi alla realizzazione di un maxi impianto di biodigestione nell’area industriale di Aversa Nord. La marcia, che vedrà in prima fila anche il Vescovo di Aversa, Monsignor Spinillo, partirà alle 9:30 da Piazza Municipio a Gricignano.
Il progetto, di proprietà della Edison Next, prevede lo smaltimento di oltre 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno, sollevando gravi preoccupazioni per l’impatto ambientale in una zona già tristemente nota come “Terra dei Fuochi”. L’area, abitata da più di 220.000 persone, è da tempo alle prese con sversamenti illeciti, roghi di rifiuti e un’allarmante incidenza di tumori, come confermato dagli studi dell’Istituto Superiore di Sanità.
La decisione di costruire l’impianto appare non solo obsoleta ma anche insensata. Gli attivisti sostengono che la frazione organica dei rifiuti potrebbe essere trattata in piccoli e medi siti di compostaggio, con un impatto ambientale nullo. Inoltre, la scelta sembra ignorare le valutazioni dell’Asi Aversa Nord e il parere del Tar della Campania, presentandosi come un’operazione di greenwashing.
La manifestazione, che ha ricevuto l’adesione di numerosi comuni dell’area, vedrà la partecipazione di studenti, famiglie e rappresentanti delle istituzioni. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati all’inquinamento e ribadire la contrarietà della comunità a questo progetto considerato dannoso e inutile.
La battaglia non si fermerà l’8 novembre. Il 13 novembre è prevista una conferenza dei servizi presso la Regione Campania, dove si discuterà dell’impatto ambientale del biodigestore. Comitati e associazioni sono pronti a portare avanti le loro istanze in tutte le sedi opportune, trasformando questa lotta in una questione di rilevanza nazionale.
La comunità dell’Agro Aversano chiede rispetto per un territorio già martoriato dalle ecomafie e dall’inquinamento. La manifestazione dell’8 novembre sarà un momento cruciale per far sentire la voce di chi non vuole più accettare decisioni calate dall’alto che mettono a rischio la salute e l’ambiente. La posta in gioco è alta: il futuro di un’intera regione e la qualità della vita dei suoi abitanti.