Venerdì 8 novembre, ore 18, presso la Caritas di Aversa sarà presentato il libro “Dare: istruzioni per l’uso” di Roberto Malinconico. L’evento vuole essere un momento di riflessione sulla società moderna. La serata inizierà con i saluti del Sindaco Matacena seguiti dall’introduzione della consigliera Federica Turco. Successivamente, l’autore dialogherà con Rachele Arena, responsabile della Biblioteca di Economia della Vanvitelli, e Monica Aquino, assistente sociale e scrittrice. Le conclusioni saranno affidate a don Carmine Schiavone, direttore della Caritas. Il libro, edito dalla Casa Editrice Melagrana, è reso ancora più accattivante dalle tavole illustrate con i personaggi di Gibi e Doppiaw, creati da Wolter Kostner. L’idea centrale è che donare qualcosa agli altri, sia esso un sorriso, un consiglio, un aiuto o semplicemente il proprio tempo, può contribuire a costruire un mondo migliore. E per mantenere fede a questa idea che il dr. Malinconico ha deciso di donarci un po’ del suo tempo rispondendo alle nostre domande.
Dott. Malinconico ci può parlare del suo libro?
Il libro ci accompagna nel tempo che stiamo vivendo. È un’epoca particolarmente difficile. Viviamo in una società distratta, veloce e violenta. L’aggressività, però, non dipende solo dai venti di guerra che si respirano in giro, ma soprattutto dalla società che è cambiata profondamente. È una sorta di cambiamento antropologico. A differenza del secolo scorso, dove la società era “solida”, oggi, dopo aver superato la società liquida di Bauman, siamo approdati in una sorta di società “gassosa”, ”volatile”. Questo penalizza la capacità di vivere il presente e di consolidare le esperienze tra le persone. Se l’esperienza non diventa storia personale si perde una delle dimensioni più importanti del nostro vivere: la memoria. Il libro invita a ragionare di questo. Agli altri bisogna “dare” qualcosa non misurabile in termini economici o di quantità. Può bastare anche un sorriso, un po’ di tempo, di ascolto.
La società attuale, dominata dalla tecnologia, ci fa correre a una velocità che non consente di avere il tempo per poter “dare” qualcosa agli altri. Viviamo in uno stato di perenne corsa. La tecnologia ci permette di fare in pochi minuti cose che prima avrebbero richiesto giorni, ma nonostante questo nessuno ha il tempo per interagire con gli altri. Nel libro ha affrontato questo tipo di problematica?
Sì, il libro invita a rallentare. Non siamo contro il progresso e la tecnologia, ma bisogna rallentare. La tecnologia deve servire a liberare le persone dalla schiavitù del lavoro e della subalternità. Occorre, però, utilizzare il tempo ricavato per dedicarlo a se stessi e agli altri. Non bisogna andare alla continua ricerca del superfluo. Dobbiamo rieducare le persone a condividere le esperienze. Quante famiglie si fermano per fare la colazione, il pranzo o la cena insieme? In quante case c’è un solo televisore per tutta la famiglia e non uno per ogni suo componente? Quanti condividono le proprie esperienze con gli altri? Il problema è come recuperare la rete delle relazioni e dei rapporti, non solo all’interno della famiglia, ma anche con i nostri vicini, con le persone che conosciamo.
In un’epoca dove la velocità e la solitudine sembrano dominare, “Dare: istruzioni per l’uso” offre una prospettiva rinfrescante e necessaria. Il messaggio è chiaro: il dare non è solo un atto di generosità, ma un modo di vivere che può trasformare radicalmente le nostre relazioni e la nostra società. Questo libro non solo invita a riflettere, ma anche a mettere in pratica il valore del dare, creando un impatto positivo sulla comunità e sul mondo che ci circonda.