Ancor prima di vedere la luce il Palazzetto dello Sport di via De Nicola è già un caso. La maggioranza nel preconsiglio di qualche giorno fa aveva deciso di votare il provvedimento, così come proposto dai sette Consiglieri di opposizione che hanno chiesto la convocazione del Consiglio sul tema. Probabilmente anche i consiglieri di minoranza che hanno firmato la richiesta di convocazione, all’insegna del volemose bene tutti, avrebbero votato (Lama, Privitera, Carratu, Girone, Baldascino, De Michele e Mottola). E, poi, cos’è successo? Per cercare di rispondere a questo quesito facciamo un passo indietro cercando di ripercorrere le tappe cruciali dell’intera vicenda.
Il Palazzetto di via De Nicola (che dovrebbe essere un PalaBasket a quanto pare) è stato finanziato con fondi Pnrr del Ministero dello Sport, esattamente un milione ed ottocentomila euro. Il progetto esecutivo è stato approvato dalla Giunta Golia il 30 dicembre 2022. A maggio del 2023 il Ministero dello Sport nel confermare il finanziamento chiede al Comune di Aversa se il terreno sul quale dovrà sorgere ha la specifica destinazione per strutture sportive. Il Dirigente, facendo seguito ad una delibera di Giunta (la n. 205 delllo stesso maggio 2023) risponde che si terrà presto un Consiglio comunale per procedere alla classificazione dell’area. A settembre del 2023 l’Amministrazione Golia, ob torto collo, è costretta a votare la delocalizzazione del progetto con tutta l’opposizione: la realizzazione del Palazzetto è uno dei motivi che ha già inclinato il rapporto di Golia con Consiglieri determinanti per la tenuta della sua Amministrazione (Roberto Romano su tutti). La classificazione dell’area potrebbe approvarla con i poteri del Consiglio comunale il Commissario Prefettizio, che ad ottobre del 2023 prende in mano le redini del Comune dopo la caduta di Alfonso Golia. Ma il Commissario non fa niente, forse giudica che tale atto non sia un’attività ordinaria ma di competenza della politica, o forse non interviene per un altro motivo: non lo sapremo mai. Per finire sulla vicenda Palazzetto di via De Nicola c’è un’indagine in corso della Procura che, a suo tempo, fu allertata dalla consigliera di opposizione Eugenia D’Angelo. E tra le contestazioni della D’Angelo c’è nel suo esposto la mancata classificazione dell’area.
Fatte queste premesse, proviamo a dare un perché a quanto accaduto nel Consiglio comunale che si è appena concluso ovvero allo stop che la maggioranza ha dato alla realizzazione del Palazzetto (anche se solo per il momento). Considerato che con la ditta che ha vinto la gara per la realizzazione del Palazzetto (tra l’altro con un ribasso mostruoso, aggiudicandosi l’appalto con poco meno di un milione di euro rispetto al milione ed ottocentomila finanziati) non è stato ancora sottoscritto un contratto, qualche illuminato esponente dell’Amministrazione Matacena (non escluso lo stesso Sindaco che sa certamente valutare tutti gli aspetti di un problema) avrà pensato: se il Ministero dovesse annullare il finanziamento per la mancata classificazione dell’area chi paga? E se la Procura, alla firma del contratto, sequestrasse il cantiere? Quest’opera pubblica, fatta più di ombre che di luci, aggiungiamo noi, a cosa serve realmente? Per il Comune rappresenterà sicuramente un ulteriore problema di gestione. Dopo che Golia ha dato lo stadio comunale ed il palazzetto di via D’Acquisto in mano ai privati, Matacena dovrebbe fare lo stesso per il palazzetto di via De Nicola. Senza contare la contestazione degli operatori della fiera settimanale che temono per le loro attività e le loro famiglie. Ed allora, direbbero i latini, cui prodest tutto questo?
di Nicola De Chiara
Nella foto l’area parcheggio in via De Nicola, dove gli operatori del mercato vorrebbero spostare il Palazzetto