Il Sindaco di Aversa, Francesco Matacena, ha regalato a Papa Francesco una copia anastatica del testo dedicato a Cimarosa e ad Aversa realizzato nel 1901 per merito di Pietro Rosano, il Ministro suicida (la tragedia avverrà solo due anni dopo, nel 1903), che tanto a cuore aveva la storia di Aversa e dei suoi uomini illustri. Il testo, in 4000 esemplari, fu pubblicato da Rosano in occasione di quelle che furono annunciate come sontuose celebrazioni in vista dei cento anni dalla morte di Domenico Cimarosa e che si dovevano concludere (anche se la cosa non accadde) con l’edificazione del monumento al “cigno di Aversa”.
Il testo intitolato “Aversa a Domenico Cimarosa nel primo centenario dalla sua morte”, ma conosciuto più semplicemente come Album Cimarosiano, raccolse scritti, documenti, autografi di grande valore degli uomini più rappresentativi del tempo nell’arte, nella scienza e nella politica. Rosano inviò di suo pugno decine e decine di cartoline alle maggiori personalità, autorità, scrittori, poeti, musicisti, invitandoli ad inviare scritti in onore di Cimarosa. Da grande appassionato di storia aversana, Rosano, poi, firmò una breve ma sapiente storia della città di Aversa nelle pagine iniziali, dedicando pagine dolcissime al mai dimenticato primo Sindaco e storico Gaetano Parente, perché “in un volume dedicato alla memoria di Domenico Cimarosa s’impone il ricordo di Gaetano Parente”. Nel retro del volume Rosano, infine, riportò in dettaglio le offerte ricevute per l’istituzione di beneficenza che si voleva creare per Cimarosa.
Questo significativo volume, tra i più importanti tra quelli dedicati alla grande storia aversana, è stato ristampato in copia anastatica dall’Amministrazione Ciaramella, su impulso di Nicola De Chiara, nella veste di Assessore alla Cultura. La presentazione della ristampa anastatica dell’Album Cimarosiano avvenne nell’auditorium dell’ex Macello il 16 gennaio 2010. L’opera di Pietro Rosano, che contiene anche inedite immagine del tempo in bianco e nero e tre bellissime litografie a colori dedicate allo stemma di Aversa ed all’icona della Madonna di Casaluce, ha avuto così modo di rivivere dopo più di un secolo di oblìo. “Un volume ponderoso, interessantissimo (che contiene tra l’altro anche gli autografi dei diversi sovrani che hanno firmato nei secoli privilegi in favore della città di Aversa) – scrisse Antonio Marino sul n. 2 di NerosuBianco del 2010 – …che rappresenta una delle principali pubblicazioni su Cimarosa e la sua Aversa”.
Un testo che Mimmo Ciaramella e Nicola De Chiara, con tutta l’Amministrazione comunale del tempo, vollero ristampare perché rappresenta una sorta di “non plus ultra” nel suo genere, andandosi ad affiancare alle grandi ristampe anastatiche promosse, tempo prima, dall’Assessore Maria Teresa Jacazzi: le opere immortali di Gaetano Parente (“Origini e Vicende Ecclesiastiche della Città di Aversa”) e di Alfonso Gallo (“Aversa Normanna”). A Nicola De Chiara, sempre nelle vesti di Assessore alla Cultura, a dire il vero, si deve la pubblicazione di tanti testi su Aversa ed anche la ristampa anastatica di un altro libro raro quanto attuale e cioè la “Rammemorazione Istorica dell’effige di Santa Maria di Casaluce”, scritta nel 1709 da Padre Andrea Costa. Un’opera fondamentale, fatta ristampare da Nicola De Chiara nel maggio del 2007, per conoscere le vicende storiche dell’icona della Madonna di Casaluce e delle due idrie delle Nozze di Cana custodite presso la Chiesa di Casaluce.
Dall’alto, l’Album Cimarosiano, l’invito del 2010 in occasione della ristampa anastatica, Pietro Rosano e l’articolo di Antonio Marino apparso su NerosuBianco