Era inevitabile. Con la presentazione al pubblico del Piano Generale del Traffico a firma del prof. Armando Cartenì, fino a pochi mesi fa contestatissimo insieme all’ex Giunta Golia che lo aveva incaricato, è scoppiata fragorosamente una delle prime e profonde contraddizioni politiche di un pezzo della attuale amministrazione Matacena e di quasi tutto il centrodestra aversano di ieri e di oggi. Sono troppo recenti per essere dimenticate le polemiche, i voti contrari sulle delibere, le minacce giudiziarie in aula consiliare ed a mezzo stampa nonché le proteste in piazza lanciate ed animate dall’intero centrodestra normanno in feroce avversione e contrarietà ai progetti finanziari ed all’apertura dei primi cantieri di piste ciclabili propedeutici al Piano Traffico voluto fortemente dall’ex sindaco Alfonso Golia. Soprattutto è troppo recente per essere dimenticata la visibilissima leadership di quelle dure ed irremovibili proteste contro il Piano Cartenì/Golia che fu assunta proprio dall’attuale vicesindaco Alfonso Oliva, allora esponente di Fratelli d’Italia. In questo caso l’imbarazzo principale deve essere oggi e per forza il suo dal momento in cui il primo cittadino Franco Matacena, al contrario, si è espresso in maniera totalmente positiva su quel Piano, dalle premesse alle conclusioni.
Beninteso, subito dopo Oliva, qualche imbarazzo non minore – recitando anche qualche “mea culpa” – lo dovrebbe provare anche l’intero centrodestra aversano, che dopo aver lanciato strali al calor bianco all’indirizzo del Piano Cartenì (forse, allora, solo e scorrettamente per contrastare la amministrazione dell’ex sindaco Golia) stavolta ed a sorpresa si è mostrato molto più disponibile ad una valutazione più attenta e meno prevenuta. Sottolineato questo aspetto, che dovevamo affrontare a rigor di correttezza politica e di informazione, non possiamo comunque esimerci dal manifestare tutte le nostre profonde perplessità sia tecniche che finanziarie sull’efficacia di questo Piano Traffico, pur consapevoli ed ossequiosi della indiscutibile e superiore competenza in materia dello stimato professor Cartenì.
Su questo argomento affronteremo nei prossimi numeri di questo giornale un dibattito più approfondito e soprattutto, per quanto possibile scientifico, con interventi e confronti che si sperano a più voci tra esperti in materia. In estrema sintesi possiamo anticipare che le nostre perplessità nascono dal fatto che, date le molteplici funzioni assolte dalla nostra città nell’ambito di una caotica conurbazione aversana, che a sua volta è appesantita e circoscritta da una sovraffollata e complessa area metropolitana come quella di Napoli nord (ospitiamo tra l’altro il terzo polo giudiziario più importante d’Italia con competenza giurisdizionale su una popolazione complessiva di più di 900.000 abitanti tra le province di Caserta e Napoli), crediamo fermamente che un semplice Piano Generale del Traffico limitato al territorio comunale sia del tutto inadeguato alle nostre esigenze, mentre si presti maggiormente un più organico Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile riservato ai territori con più di 100.000 abitanti. Ma, come già detto, torneremo prossimamente sull’argomento con maggiore dovizia di particolari.
di Mario Francese