Un tempo era l’Alifana a mettere in connessione tanti Comuni della Terra di Lavoro tra loro e, al tempo stesso, con la metropoli napoletana. Il percorso in treno era un momento associativo, ma anche l’occasione per leggere il paesaggio e scoprire il proprio territorio. Tutto ciò sta per ritornare, anzi, si arricchisce di nuovi contenuti. Infatti, si rinnova la collaborazione tra l’Eav, Ente Autonomo Volturno, e il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università “Vanvitelli”.
Nei giorni scorsi è stata sottoscritta una convenzione sul tema “Lettura dei paesaggi attraversati dall’Alifana” tra il presidente dell’Eav Umberto De Gregorio e la direttrice del dipartimento con sede ad Aversa, Ornella Zerlenga. L’ateneo fornirà una consulenza scientifica all’Eav per la ricerca e lo studio dei paesaggi attraversati dalla linea Alifana, nell’ambito del progetto della “Linea tranviaria Aversa-Teverola-Santa Maria Capua Vetere-Capua”. L’obiettivo è di fornire elementi di supporto per la richiesta di finanziamento dell’opera.
La professoressa Zerlenga spiega: “L’Eav aveva proposto un progetto di tranvia leggera lì dove c’era l’Alifana, ma non è andato a buon fine. Da qui l’idea di un’analisi preliminare dei paesaggi attraversati da questa tranvia, che sarà poi funzionale a delle indicazioni progettuali per ripresentare il progetto al Ministero o all’Europa”. E aggiunge: “Serve sapere quali paesaggi attraversava l’Alifana e quali attraverserebbe oggi questa tranvia leggera”.
Quindi, percorsi turistici innovativi e anche attrattivi. “Certo, questa sarà la strada per incentivare il turismo in questi territori, soprattutto da Aversa a Capua”, afferma Claudia De Biase, professore associato di Urbanistica, che ha un ruolo attivo nella convenzione. “Il tratto interessato – chiarisce – è quello che da Aversa stazione, passando per Santa Maria Capua Vetere, arriva fino a Capua. Comprende tratti di territorio esclusi dalla metropolitana regionale, che si è fermata ad Aversa. Questi luoghi hanno il diritto di essere connessi con i percorsi turistici napoletani. Il tutto è in un’ottica di turismo sostenibile e calato nel territorio. La parte tra campagna e città diventa centrale per il turismo agricolo. Un esempio è la vite ‘maritata’ al pioppo”. La convenzione è già operativa e durerà 18 mesi.
La Linea ex Alifana, insomma, mette in connessione le preziose risorse culturali, produttive, sociali e umane che descrivono l’identità e le vocazioni di sviluppo del territorio e delle comunità residenti. L’ambizioso traguardo di far rivivere l’ex Alifana si può raggiungere solo con la cooperazione tra le istituzioni di governo locali e regionali e la partecipazione attiva della società e delle comunità locali.
di Jacopo Grassia