Uno spettacolo indegno offerto da una classe politica indegna. Quale che sia il quadro finale delle candidature per le Amministrative della città di Aversa (termine massimo previsto per ieri 11 maggio, alle ore 12:00, quindi dopo la nostra andata in stampa) dell’8 e 9 giugno prossimi, quando gli aversani saranno chiamati a scegliere il nuovo Sindaco e ad eleggere i 24 Consiglieri comunali, lo spettacolo offerto dai nostri politici è stato veramente imbarazzante.
Sono stati disonorati impegni presi per iscritto con tanto di sottoscrizione; è stato detto tutto e il contrario di tutto; quello che era bianco al mattino diventava nero di pomeriggio per poi tornare bianco nella notte. L’incoerenza padrona di una classe politica che, comunque vadano le elezioni di giugno, esce priva di qualsiasi credibilità da trattative che, a memoria d’uomo, non sono mai state così infime, di bassa lega, dove la Politica (quella con la P maiuscola) è stata relegata all’ultimo posto se non è stata addirittura assente. Piroette a go-go con una città che guardava attonita e che ora ha il difficile compito di scegliere chi dovrà amministrare la città nei prossimi cinque anni.
E qui sovviene un’altra considerazione, anch’essa negativa. Quando scriviamo questo pezzo sappiamo di coalizioni, una in particolare, con a supporto numerose liste. Con tante liste come è facile vincere è altrettanto facile cadere dopo. È questo il punto. Le esperienze di questi ultimi anni ci hanno insegnato che, non esistendo più i partiti nella forma classica, ognuno dei 24 Consiglieri si considera un piccolo centro di potere che va per conto proprio. Ed ecco, allora, che questo tipo di pluralità non fa affatto bene alla tenuta dell’eventuale coalizione vincitrice che rischia di andare a casa anche prima della media di queste ultime Amministrazioni comunali che hanno tutte superato almeno i tre anni.
Questa volta si rischia di non superare i tre mesi. Speriamo, per il bene di Aversa, di sbagliarci. Ma per come sono andate le cose nella lunghissima preparazione di questa campagna elettorale, Aversa rischia tanto di vedere il quarto primo cittadino chiudere bottega ed andare a casa anzitempo.
Una cosa che ci ha confermato questa lunghissima preparazione alla campagna elettorale è che chi entra papa in conclave ne esce cardinale. C’era chi si sentiva non già candidato a Sindaco, ma, addirittura, già Sindaco. È lui il primo sconfitto di queste elezioni. Doveva essere il candidato Sindaco e l’hanno cacciato dal partito. Ha barattato la dignità con una richiesta di poltrona di vice Sindaco.
Ora ci aspettano poco meno di quattro settimane di campagna elettorale nel corso delle quali assisteremo ad altre stranezze, come quella che ha visto diversi candidati a Consigliere comunale pubblicizzare la loro candidatura sui social e addirittura affiggere manifesti nei quali non vi era traccia del candidato a Sindaco che avrebbero supportato. Vale a dire: conta solo la mia candidatura a prescindere dal nome del Sindaco, dei compagni di viaggio e dei programmi. E questo la dice lunga sul futuro prossimo che ci aspetta. Imbarazzante, davvero imbarazzante!
di Nicola Rosselli