Da tempo ormai la scuola italiana è nel classico occhio del ciclone: dalle aggressioni ai docenti agli atti di bullismo, di vandalismo che vedono protagonisti gli alunni (anche minorenni), per cui c’è da chiedersi cosa facciano i genitori per educarli nella maniera migliore possibile. C’è da aggiungere quello che si è verificato alcune settimane fa in una scuola di Chioggia (Venezia) dove una docente è risultata assente per vent’anni su 24.
A prescindere, comunque, da questo… record di assenze, la docente (avrebbe dovuto insegnare storia e filosofia) aveva messo insieme un bel castello di anomali comportamenti, sia per il modo casuale con cui attribuiva i voti ai ragazzi sia per l’impreparazione sugli argomenti da spiegare ai …malcapitati alunni sia per il metodo con cui impartiva la lezione sia per la mancanza di indicazione sui libri di testo da utilizzare. Pare che tale docente fosse una sostenitrice, a suo modo di vedere, della libertà dell’insegnamento, riferendosi forse alla libertà di non insegnamento. Era ovvio che, prima o poi, i nodi venissero al pettine per cui la …insigne docente è stata destituita dopo un’ispezione ministeriale, avendo anche il …coraggio di presentare ricorso, ma la Cassazione ha confermato la destituzione per inettitudine permanente ed assoluta”, malgrado la docente avesse fatto richiamo alla sua libertà di insegnamento.
Un caso, quello di Chioggia, che è stato riportato con grande evidenza da molti giornali e servizi televisivi e che, tra l’altro, ci ha fatto tornare con la mente indietro nel tempo di circa quarant’anni, quando eravamo presidi al “Minzoni” di Giuliano, con le sedi di Afragola, Pozzuoli e Miano, per complessive 29 classi ed un esercito di alunni, docenti e personale Ata. Un giorno fummo convocati in Provveditorato a Napoli, dove il dottor Ercole Ammaturo (che, poi, sarebbe diventato Provveditore a Caserta) ci comunicò che un professore di Ragioneria, nominato presso il nostro istituto, stando ad una lettera anonima, ricopriva anche il ruolo di …Capostazione, tenuto conto, comunque, che il professore oggetto della lettera anonima era sempre presente in istituto, svolgendo il suo dovere nel migliore dei modi, esprimemmo le nostre perplessità sulla vicenda, al che il dottor Ammaturo ci consigliò di far firmare al docente una dichiarazione in base alla quale dichiarava di non svolgere nessuna altra attività, né al servizio di altro ente pubblico né privato, cosa che facemmo. Il docente, senza avere alcuna remora, firmò la dichiarazione che noi, come nostro dovere, facemmo protocollare e trasmettemmo subito in Provveditorato. All’indomani, arrivati, come nostra abitudine, alle 7,50 in istituto, trovammo ad attenderci il “professore-capostazione” che ci consegnò alcuni pacchi di compiti senza correggere comunicandoci che, avendo avuto un notevole aumento della pressione, si sarebbe fatto ricoverare in ospedale, cosa che effettivamente fece, facendo perdere ogni traccia di sé. Per noi la vicenda si chiudeva lì ma, dopo qualche settimana, ci chiesero dalla Procura di Napoli una conferma dei dati anagrafici del docente …incriminato, dal che deducemmo che la vicenda aveva avuto sviluppi a livello giudiziario.
Per tentare di comprendere come fosse stato possibile abbinare il perfetto dovere di docente con quello di capostazione, ci rivolgemmo ad un carissimo amico, funzionario delle Ferrovie dello Stato, che ci spiegò che era possibile, in quanto il docente era presente in istituto al mattino e ricopriva il ruolo di capostazione nei turni serali o notturni. Una vicenda che, se non l’avessimo vissuta personalmente, l’avremmo ritenuta …inventata. Non abbiamo, comunque, saputo niente più degli sviluppi della questione, ma quello che è certo è che il docente, incluso nelle graduatorie ad esaurimento per l’immissione in ruolo, si era …giocato tutto, con grande superficialità o, probabilmente, per …avidità, percependo due stipendi da docente e da dipendente delle Ferrovie dello Stato.
di Geppino De Angelis